Peppino Prisco

Io sono contro ogni forma di razzismo, ma mia figlia in sposa a un giocatore del Milan non la darei mai”.

12 dicembre 2001, il più grande cuore nerazzurro smette di battere. Peppino Prisco, 80 anni appena compiuti, un’unica grande passione da tutta la vita: l’Inter. Aveva otto anni quando la conobbe e se ne innamorò: 'Abitavamo in via Buenos Aires 66, vennero a trovarci gli zii con un pacchetto di Dolci Alemagna. Mio padre si offese 'Come i dolci li portate voi?' Loro spiegarono 'Bisogna festeggiare l'Inter che ha battuto il Milan. Noi in queste occasioni facciamo sempre festa” .
Sono passati dodici anni da quel 12 dicembre ma il ricordo dell’avvocato Prisco e delle sue battute è sempre vivo nelle menti interiste.
Quello che manca di più di Peppino è il modo di tifare, di sdrammatizzare anche le peggiori sconfitte e di trovare sempre una parola di sfottò per le squadre rivali, senza mai risultare offensivo o inopportuno. E’ stato questo suo modo di vivere il calcio a farlo amare da tutti, interisti e non. “La sua morte è un grande dispiacere perché, pur essendo un grande avversario, era difficile considerarlo tale. Nei nostri confronti era sempre molto spiritoso, ma era difficile arrabbiarsi per quello che diceva. Devo ammettere che vincere contro l’Inter non sarà più la stessa cosa” queste le parole di un Maldini commosso il giorno della scomparsa dell’avvocato.
Un grande uomo e tifoso che, se fosse ancora in vita, avrebbe molto da insegnare a chi insulta con espressioni pesanti le squadre avversarie e a chi alla prima sconfitta non risparmia parole offensive anche per i propri giocatori.
Il modo migliore per ricordarlo in questo 12 dicembre 2013 è pensarlo seduto sulla sua poltrona a sorridere guardando la posizione in classifica del Milan e l’eliminazione dalla Champions League della Juventus, proprio per mano di un ex interista.
Ecco le più famose frasi dell’Avvocato; anche se già sentite centinaia di volte, a rileggerle scappa sempre un sorriso.

- Il Milan è andato in serie B la prima volta a pagamento e la seconda gratis; nella vita si migliora sempre.
- L' Inter è nata da dissidenti del Milan. Nella vita chi è bravo riesce ad arrivare in alto, anche se di umili origini.
- Quando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino conto le dita.
- Il miglior acquisto dell'Inter? Decisamente l'addio al calcio di Franco Baresi.
- Sono tifoso dell'Inter e di tutte le squadre avversarie che a turno incontrano Milan e Juve
- La Juventus è una malattia che purtroppo la gente si trascina dall'infanzia.
- Chiedo scusa ai miei genitori ma purtroppo in mezzo alla foto di loro due porto sempre quella di Ronaldo.
- Il rigore negato contro la Juve non è stato un furto. Si è trattato di ricettazione.
- (A Luisa Corna a Controcampo)  Ah, è lei? Non l'avevo riconosciuta con tutti quei vestiti addosso.
- Mi chiedete un pronostico su Ascoli-Milan? Non saprei, non seguo il calcio minore.
- Prima di morire faccio la tessera del Milan, così poi sparisce uno di loro..
- La speranza per il futuro? Vorrei che chi mi incontra mi gridi in faccia: Peppino campione d’Italia. Sogno lo scudetto. E , visto che ci sono, anche il Milan di nuovo in serie B.

di  Federica Sala
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per www.tuttointer.com

 

STADIO, ricordi e sogni, passato e futuro

Ricordi e sogni, passato e futuro.

La voglia di avere finalmente uno stadio interamente dedicato alla Beneamata ma nello stesso tempo il dolore di dover lasciare il Tempio del calcio, teatro di 66 anni di vittorie e sconfitte, esultanze e lacrime.

Arriva un momento in cui è necessario andarsene, ma come si fa ad avere la certezza che la cosa giusta da fare non sia invece rimanere?

Uno dei sogni di Massimo Moratti era quello di donare ai tifosi uno stadio dedicato esclusivamente all’Inter, un luogo, magari intitolato al padre Angelo, dove respirare 365 giorni l’anno solo aria neroazzurra.

Con l’avvento di Thohir la certezza della costruzione del nuovo stadio era venuta inizialmente a mancare, ma recentemente il magnate indonesiano ha acconsentito a portare avanti il progetto, che verrà realizzato probabilmente nel 2019. Un’idea senza dubbio molto ambiziosa (stadio da 60.000 posti, negozi, strutture per conferenze e hotel), che porterebbe l’Inter ad avere un impianto sportivo all’avanguardia, paragonabile a quella di grandi squadre europee quali Arsenal, Manchester City e Shalke 04.

Sicuramente avere uno stadio di proprietà porterebbe enormi vantaggi alla società neroazzurra, aumentando il valore del club e consentendogli di ricavare profitti, oltre che dalla tv e dagli sponsor, anche da un impianto estremamente moderno e completo, capace di attrarre tifosi sette giorni su sette. Uno stadio di proprietà farebbe sentire inoltre i tifosi davvero “a casa”, accogliendoli in un luogo interamente dedicato alla Beneamata e non più in uno stadio condiviso con i cugini.

Acquistare qualcosa di nuovo implica però anche privarsi di qualcosa di usato e antico. Ma siamo davvero pronti a lasciarci Sansiro alle spalle?

Era il 19 settembre del 1926 quando il manto erboso dello stadio Giuseppe Meazza venne calpestato per la prima volta da undici giocatori con la maglia neroazzurra. La partita in questione era l’amichevole che inaugurava lo stadio ed essi erano ospiti del Milan (il Meazza diventerà infatti “terreno amico” per gli interisti solo a partire dal 1947). Sansiro vedrà trionfare, in quel 19 settembre, la formazione nerazzurra, per ben 6 reti contro le 3 realizzate dai rossoneri; un esordio niente male per i nostri colori!

Quella fu solo la prima di tante vittorie dell’Inter in questo stadio; basti pensare che tra queste mura la Beneamata vinse e festeggiò tutti gli scudetti dal sesto al tredicesimo (con l’esclusione solo dell’ottavo), una Coppa dei Campioni, due Supercoppe e una Coppa Italia. Trionfi indelebili e indissolubilmente legati a questo stadio, che quel 23 maggio 2010 ha accolto fino all’alba migliaia di cuori nerazzurri in festa impazienti di celebrare con la squadra la vittoria della tanto attesa Champions League.

Le mura di Sansiro sono state testimoni in questi 66 anni delle urla di gioia per i goal, per le vittorie e per le coppe ma anche delle lacrime di disperazione per i sogni infranti: le sconfitte nei derby, la finale di Coppa Uefa persa ai rigori contro lo Shalke 04, l’uscita dalla Champions negli ultimi minuti contro il Marsiglia, le urla di dolore di Milito quel maledetto 14 febbraio.

L’Inter è arrivata in questo stadio bambina, col passare degli anni ha affrontato momenti belli e brutti che l’hanno fatta crescere e diventare adulta. E, come ogni adulto, sa che a un certo punto è necessario lasciare il nido che l’ha accudita per tanti anni, diventare indipendente e costruire, da sola, il suo futuro.

di  Federica Sala
sala.federica.4@gmail.com

Esempio progetto stadio


Boeri Studio http://www.stefanoboeriarchitetti.net/?p=1875&lang=it

 

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Info su Erik Thohir

Un magnate figlio “d’arte”
Erik Thohir, nato a Giacarta il 30 maggio 1970, è figlio di Teddy, il numero uno di Astra International, holding internazionale che controlla alcuni marchi importanti dell’automobile quali Toyota e Peugeot. Come riporta Blomberg News, il fatturato nel 2012 di Astra International è di circa 12 miliardi di euro.

Laureato in economia, è “Sua emittenza” indonesiana
Thohir si è laureato alla Nationale University di Los Angeles in cui ha conseguito anche un Master e ha iniziato l’attività imprenditoriale nel settore dei media. A 23 anni ha fondato il Mahaka Group Media, che comprende al suo interno il quotidiano locale Republika, il canale televisivo TakTV e diverse stazioni radiofoniche. Tra i tanti prodotti di sua proprietà figurano anche diversi siti internet e società pubblicitarie. Insomma, una specie di Berlusconi d’Indonesia.

L’uomo da 25 miliardi di dollari
E’ questa la cifra del patrimonio stimato di Erik Thohir. Una persona “perbene” com’è stata definita da Massimo Moratti. Chi lo conosce lo vede come una persona distinta e umile. Sposato e padre di quattro figli, si dichiara un islamico moderato.

Dal fratello Garibaldi all’Inter, l’Italia nel suo destino
Con un fratello di nome Garibaldi, Erik Thohir non poteva che scegliere l’Italia per proseguire la sua attività imprenditoriale. E’ il minore di tre fratelli, gli altri si chiamano Rika e appunto Garibaldi, quest’ultimo considerato uno dei primi 20 uomini business più ricchi d’Indonesia. Con l’acquisizione dell’Inter, corona la sua grande passione per la Serie A. L’altro campionato europeo a lui molto gradito è la Premier League. In passato tentò un approccio per acquistare quote del Manchester United, ma senza successo.

Tutte le sue proprietà sportive
L’acquisto della proprietà dell’Inter non è l’unico affare che Erik Thohir ha legato al mondo dello sport. Il magnate infatti è già proprietario del club americano dei DC United, che milita nella MLS Soccer e del Persib Bandung, squadra che milita nel campionato indonesiano, possiede delle quote della franchigia di basket NBA dei Philadelphia 76ers. Il basket, oltre al calcio, è la sua grande passione. Thohir è anche presidente della Federazione indonesiana e della federazione pallacanestro del Sud-Est asiatico , ed ora Azionista di maggioranza e Presidente dell’ Fc Internazionale Milano

 

articolo di http://www.squer.it/of/erik-thohir-inter/

 

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ERICK THOHIR – video interviste

il PRESIDENTE che porterà l’INTER nel futuro

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LA CURVA E MORATTI

MORATTI VA, LA CURVA RESTA

di http://settore.myblog.it

Davvero spassosa la leggerezza con cui i media hanno commentato l'omaggio (questa la parola usata più o meno da tutti, omaggio) della Curva Nord a Massimo Moratti in quella che dovrebbe essere stata l'ultima sua partita da proprietario dell'Inter.

Omaggio. Come dice il Maestro, le parole sono importanti. Omaggio. Per tutti, lo striscione multiplo della Nord è stato un omaggio.

Il dizionario parla chiaro. Omaggio: atto di ossequio, di devozione (rendere omaggio a qualcuno , a qualcosa | in omaggio alla verità , a onore del vero), saluto rispettoso, spec. in formule di cortesia: le porgo i miei omaggi

Vabbe'. Mi limito a una breve rassegna on line. Il Giorno pubblica il testo integrale

Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti, 18 anni di gestione racchiusi in quelle 12 domande. Spesso l’abbiamo attaccata anche se mai l’abbiamo abbandonata. Nonostante tutto qualcosa però ci accomuna: l’amore per l’Inter innegabile. L’essere troppo tifoso a volte è deleterio. Ora attendiamo curiosi, ma intanto grazie di tutto presidente, se lo merita. In fondo le abbiamo voluto bene

e parla di saluto della curva. Sportmediaset descrive il "mega striscione" con il quale "i tifosi nerazzurri hanno voluto omaggiare il presidente Massimo Moratti". Anche Tuttosport dice che "la curva nord di San Siro ha salutato con un lungo striscione il presidente". Yahoo Sport si sbilancia e definisce lo striscione "lungo e toccante".

Toccante.

Il dizionario parla chiaro: agg. che tocca il cuore, che commuove.

Vabbe', lasciamo stare. Goal.com prima descrive la scena ("con il figlio Angelomario alla sua destra e la moglie Milly alla sua sinistra, il patron Massimo ha osservato con occhi intensi e nostalgici il saluto della Curva Nord. Cinque mega-striscioni da oltre 100 metri ciascuno recitavano... "), poi apre almeno al dubbio. "Se letto con attenzione..."

Ecco, penso che io e il redattore di Goal.com non siamo stati gli unici a leggerlo con attenzione, no? Eppure, omaggio di qui omaggio di là, occhi lucidi, applausi, cori, c'è solo un presidente, blablabla.

Altro che atto di ossequio e devozione. E' l'esatto contrario (ma si possono usare con così tanta leggerezza le parole?). Lo striscione è in realtà un enorme, fastidioso spottone autoreferenziale della Curva Nord. Quasi non si parla di Moratti, oppure il parlarne è solo funzionale a rilanciare un messaggio della Curva. E' un auto-omaggio della Curva, un omaggio a se stessa. A Moratti un buffetto, con tanto di presa per il culo.

Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti. Nobody is perfect, e Moratti in tanti casi perfetto non lo è stato. Ma nel giorno in cui guarda per l'ultima volta la "sua" Inter, era proprio il caso di parlare delle sofferenze più imbarazzanti? E quali sofferenze, poi? I diecimila acquisti ad minchiam o gli Ibra, i Milito, gli Eto'o, i Maicon (potrei continuare)? Gli ultimi cambi d'allenatore un po' alla cazzo o quelle antiche, inarrivabili sofferenze, ai tempi in cui il direttore generale di un'altra squadra designava i nostri arbitri?

18 anni di gestione racchiusi in quelle 12 domande. A me delle 12 domande della curva non me ne frega una cippa. A me, in 18 anni di gestione, vengono in mente una Champions, cinque scudetti di fila, qualche coppa qua e là, non 12 domande (alcune retoriche) rivolte dai capi della curva al presidente.

Spesso l’abbiamo attaccata anche se mai l’abbiamo abbandonata. Nonostante tutto qualcosa però ci accomuna: l’amore per l’Inter innegabile. "Nonostante tutto": come dire, ti abbiamo fatto un piacere.

L’essere troppo tifoso a volte è deleterio. Ah, non c'è dubbio.

Ora attendiamo curiosi, ma intanto grazie di tutto presidente, se lo merita. In fondo le abbiamo voluto bene. "In fondo": come dire, sei un coglione ma ci stai simpatico. Sim-pat-tt-tico.

Insomma, "se letto con attenzione", lo striscione della Curva Nord non omaggia uno storico presidente che se ne va, ma afferma che la Curva resta. Il che, a volere essere moderati, non è una notizia. Tifoserie a noi vicine hanno sfanculato un giocatore che aveva fatto mille partite con la loro maglia nel giorno dell'addio, e se anche non siamo scesi a quell'infimo livello diciamo che, ecco, ci siamo abbastanza impegnati a farci notare.

Ne valeva la pena?

Boh, cari caporioni della Curva, ci toccherà aspettare insieme un altro presidente che spenderà così tanto (in soldi e passione) e ci farà vincere così tanto, se mai arriverà. Il vostro striscione è un po' bullo e un po' bambino Filippo. Moratti non lo meritava e a me, come penso al 99 per cento della tifoseria nerazzurra, non interessa un emerito cazzo dei vostri conti in sospeso e della vostre domande inevase.

Il giorno in cui aboliranno la Curva Nord, stenderò anch'io al balcone i miei 400 metri di striscione:

"Che belle coreografie avete fatto per il contado / ma io solo per la partita allo stadio vado / Cori, canti, coriandoli e grappini / e ogni tanto squalifiche, bengala e motorini / Nonostante tutto qualcosa però ci accomuna / l’amore per l’Inter e il disprezzo per Suma / Grazie di tutto cara curva di San Siro / t'ho voluto bene ma poco, e non ti prendo in giro

Ma sia chiaro, neh? E' un omaggio.

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VIDEO PAGELLE DEL TIFOSO UDINESE VS INTER 0 A 3





Autore: www.youtube.com/user/InterParlando

era solo un cambio di gomme …

Prima o poi ritornano

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Per diciotto anni, alla vigilia di ogni partita, abbiamo letto con occhi avidi la lista dei convocati, curiosi di scoprire se un determinato giocatore aveva recuperato dall’infortunio e se quel giovane aveva finalmente la fiducia dell’allenatore. Nello scorrere quell’elenco di nomi ce n’è sempre stato solo uno che ad un certo punto abbiamo smesso di notare, in quanto la sua presenza era più che scontata: Javier Zanetti.

Questa nostra abitudine è stata interrotta sei mesi fa, un pomeriggio di fine aprile. Però si sa, una consuetudine durata per quasi vent’anni è difficile da perdere; ecco perché sabato mattina, quando è stata diffusa la lista dei giocatori convocati per la vittoriosa trasferta di Udine, molti di noi, sovrappensiero, leggendo il numero 4 tra i difensori, non si sono subito stupiti, l’abitudine avuta per diciotto anni ha avuto la meglio. Solo prestando più attenzione il nostro cuore ha mancato un battito nell’accorgerci che la presenza di quel numero 4 non era invece affatto normale; El tractor è tornato!

La fine di un incubo che i veri interisti, coloro che conoscono davvero il Capitano, hanno sempre ritenuto certa: proprio come disse Zanetti all’indomani di quel terribile 28 aprile: “era solo un cambio di gomme”.

Purtroppo non abbiamo avuto modo di assistere al suo ritorno in campo, ma tranquilli, lo spettacolo è solo rimandato, probabilmente a sabato sera, a casa, davanti al pubblico che ama.

Pupi, ci sono due fasce di nuovo pronte per essere tue: quella destra del campo e, soprattutto, quella da Capitano.

 

di  Federica Sala
sala.federica.4@gmail.com

INTER – verona --- Video e Pagelle

INTER - verona 4-2  gol JONATHAN, PALACIO,CAMBIASSO, ROLANDO

CARRIZO             6        fa il suo  
JONATHAN          7        segna crossa rientra sbaglia pochissimo
ROLANDO           6,5     fa anche gol
RANOCCHIA        6        se la vede con Toni e riesce a limitarlo
JUAN JESUS       6        a volte si fa prendere dalla foga a volte è un grandissimo
NAGATOMO        7        attacca prende un palo difende non molla mai
GUARIN              6.5     buona prestazione a volte vuole strafare
CAMBIASSO       6,5     controlla e segna sostituito per risparmiarlo
RICKY                 6,5     gioca più arretato parte benissimo con grandi dribbling  poi cala fisicamente
KOVACIC            6         gioca da trequartista sbaglia poco ma può fare molto di più
PALACIO             8        il migliore c’è sempre

KUZMANOVIC     6       sostituisce Cambiasso
BELFODIL           6.5    un paio di azioni importanti , viene espulso nel dopo partita
TAIDER               6       nel finale entra al posto di Kovacic ridà equilibrio al centrocampo

MAZZARRI           7      da apprezzare il tentativo in gran parte riuscito di far giocare contemporaneamente Ricky mezzala e Kovacic trequartista, la squadra lo segue e riesce a giocare in velocita e con un buon possesso palla , anche se a volte si rilassa e commette degli errori in fase difensiva, quando i ritmi si abbassano la squadra non ha la maturità di gestire la partita

ERICK, TI SVELO COME SONO.

Avete presente il momento nel quale dovete affidare ad un’altra persona qualcosa a cui tenete molto? Siete preoccupati che non riceva le giuste attenzioni e desiderereste raccontare tutta la sua storia a chi se ne occuperà, in modo che egli la conosca perfettamente e sappia come occuparsene al meglio. E’ così per tutti, inutile negarlo, sia che quel “qualcosa” sia una macchina, un gatto o una squadra di calcio. Lo sa bene Massimo Moratti, il quale dopo mesi e mesi di trattative ha preso la fatidica decisione: affidare la creatura che più ama al mondo, e a cui ha dedicato gli ultimi 18 anni di vita, a Thohir. E’ stato facile per il Presidente parlare all’indonesiano degli sponsor, dei guadagni e degli ingaggi, il difficile è venuto dopo, quando è arrivato il momento di fargli capire che non è possibile comprendere l’essenza dell’Inter semplicemente leggendo dei fogli pieni di dati e calcoli. Come fare a spiegare ad un giovane e ricchissimo straniero l’amore che lega da sempre Moratti a questi colori, come parlargli in modo chiaro, senza far riaffiorare vecchi dolori e ferite, del 5 maggio, di calciopoli, dei favori arbitrali che non arrivano mai, delle sconfitte assurde nelle partite che sembrano più semplici e dei mercenari che indossano maglie nemiche senza alcuna vergogna?

Come far commuovere Thohir raccontandogli delle grandi Inter di Herrera e Mourinho, di Zanetti che, una sera di maggio, dorme abbracciato alla coppa dalle grandi orecchie su un aereo con tratta Madrid - Milano, delle rimonte nelle partite più buie e dei goal all’ultimo minuto che ribaltano partite quasi già perse?

Svelare al magnate indonesiano che creatura è l’Inter era un compito troppo difficile per Moratti, certe cose non sono adatte ad essere spiegate a parole. Ed ecco che la Beneamata è venuta in soccorso al suo Presidente, come a dirgli “tranquillo, ci penso io a spiegare a Thohir come sono fatta, tu riposati che per me hai già fatto tanto”. Come la migliore delle insegnanti non ha perso tempo, domenica a Torino ha svelato al suo nuovo padrone i tratti essenziali che da sempre la caratterizzano: i provvedimenti arbitrali troppo generosi contro, gli svantaggi, le rimonte da batticuore, la grinta, l’immenso cuore e gli errori che, proprio sul finale, lasciano l’amaro in bocca.

E’ così, caro Thohir, hai preso in affido una creatura pazza, imprevedibile, difficile da gestire. Ma tranquillo, impara ad amarla e lei ti ripagherà.

 

di  Federica Sala
sala.federica.4@gmail.com

Torino INTER gol ,errori, cori , pagelle

Torino – INTER  3-3  gol PALACIO, GUARIN, PALACIO

HANDANOVIC     S.V.    espulso frettolosamente   
JONATHAN          6        in 10 è costretto a attaccare di meno
ROLANDO           6        presente
RANOCCHIA        6        sui gol subiti c’è il suo zampino, aiuta a fare un gol
JUAN JESUS       6        presente può fare molto meglio
NAGATOMO        6        se la vede con cerci, non può fare molto di più
GUARIN              7         buona prestazione grande gol
CAMBIASSO       6        cerca di controllare ma in 10 le cose si complicano
TAIDER               6        poco incisivo
KOVACIC            S.V.    esce subito (purtroppo)
PALACIO            8         corre per due segna 2 gol e difende, non doveva uscire
CARRIZO            6.5      entra e para il rigore qualche responsabilità sul gol del pari
BELFODIL           7        entra benissimo fa un assist merita di giocare di più
WALLACE           5.5     purtroppo fa un fallo inutile che causa il pareggio

MAZZARRI           6        in 10 avrebbe potuto lasciare in campo Kovacic e gli ultimi minuti non avrebbe dovuto togliere Palacio , comunque la squadra è ben organizzata anche se i gol subiti sono errori di movimento difensivi che vanno eliminati, comunque in 10 avremmo potuto vincere e questo è anche un suo merito

 

La partita contro il Torino è stata complicata da una decisione arbitrale a dir poco fiscale , come al solito non si teme di applicare contro l’Inter il regolamento alla lettera, Handanovic espulso per un uscita a terra nella sua area piccola , nel chiaro tentativo di prendere il pallone , mi chiedo se un portiere non può fare neanche questo cosa ci sta a fare  ?

oggi per un attaccante puntare a farsi colpire dal portiere per farlo espellere ed ottenere il rigore è  più importante che cercare di far gol salvaguardando l’incolumità del portiere che ci mette le mani e la faccia , un volta gli attaccanti avevano l’istinto di saltare per evitare il portiere oggi hanno l’istinto di allungare il passo per farsi colpire.

Questa è solo una delle assurdità dei nostri tempi , gli arbitri che non distinguono le simulazioni neanche se assistono a pochi passi e guardano in 3  e ammoniscono Cambiasso che viene toccato dal tuffo di Cerci , del resto se la partita prima contro la roma in 3 non hanno visto che il fallo era 1 metro fuori area e assegnano il rigore c’è poco da meravigliarsi.

Stranamente il cosiddetto giudice di fondo campo si sta rendendo sempre più inutile e dannoso spesso influenzando in modo sbagliato l’arbitro e il guardalinee che probabilmente si sente di non contraddire chi è più vicino di lui all’area e quindi il risultato spesso è che in 3 prendono la decisione sbagliata .

Ormai lamentarsi per i torti subiti è inutile , a fine partita MAZZARRI ha deciso di non presentarsi dai giornalisti e si è presentato Branca  che ha cercato di spiegare le motivazioni della mancata presenza ma lo ha fatto a suo modo con una calma serafica che certo non toccherà, chi quegli errori commette o che sono ormai anni che vede e sminuisce o fa finta di ignorare.

Altro problema dei nostri giorni sono i cori , gli insulti e gli auto cori .

Siamo arrivati a fere i cori apposta par farci squalificare , questa è una posizione assurda da parte della Curva Nord che purtroppo per una volta sta mettendo le proprie posizioni contro gli interessi dell’Inter, tutto ci serve tranne che giocare senza il sostegno della nostra CURVA.

Naturalmente anche su questo argomento si applicano le regole in modo non sempre omogeneo e di sicuro all’Inter non si farà nessuno sconto e si ascolteranno con attenzione tutti i cori e si applicherà la regola in modo preciso , per altri forse si farà un po' meno attenzione o si troveranno attenuanti.

Comprare i biglietti per le partite dell’Inter è sempre più semplice tramite internet  si trovano facilmente ( clicca qui per tutti gli eventi ) ma stanno riuscendo a dissuadere ad andare allo stadio anche chi è disposto a fare molti chilometri e ad avere disagi, ma almeno avere la certezza che il suo settore sia aperto, è il minimo indispensabile , certo noi Tifosi dovremmo impegnarci a fare il tifo per la nostra squadra senza insultare gli avversari , sarebbe tutto più bello ma è purtroppo un utopia , pensare che TUTTE le persone si auto limitino  e se i settori organizzati fanno apposta a creare problemi allora il caos è assicurato.

La prossima partita sarà contro il Verona , la curva sarà presente ma diffidata, un tempo esisteva un bellissimo gemellaggio tra le nostre tifoserie ed assistere alla partita era ancora più divertente, oggi purtroppo il gemellaggio non c’è più .

Finalmente dovremmo recuperare Campanaro e  rientrerà Ricky , vedremo se la difesa sarà più solida e se Mazzarri vorrà dare un'altra opportunità a Kovacic o a Belfodil  senza dimenticare Icardi , meritano un posto in squadra e Mazzarri dovrà trovare il modo di farli giocare di più sempre cercando di mantenere i giusti equilibri .

 

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INTER – ROMA 0- 3 --- Video e Pagelle

INTER – ROMA  0- 3 una partita sfigata

 

HANDANOVIC     7  due grandi parate e sui gol non ha colpe

ROLANDO          7  il migliore in difesa, preciso e non sbaglia niente

RANOCCHIA      5,5  in serata no impreciso nei rilanci e non da sicurezza

JUAN JESUS      6  se la deve vedere spesso con il velocissimo Gervinho

NAGATOMO       6   non incide

GUARIN             6,5  un grande palo e una buona partita sostituito ingiustamente

CAMBIASSO     6,5  una buona partita , deve coprire troppi spazzi vuoti

TAIDER             5,5  non incide ne in attacco ne in difesa

PEREIRA          4   si impegna ma non basta e speso in ritardo

RICKY             6,5  buona partita ma non trova lo spunto vincente

PALACIO         6,5 corre fino alla fine le prova tutte ma non riesce a incedere

sost.

ICARDI            5,5 entra a risultato compromesso e non riesce a fare molto

KOVACIC        6  entra a risultato acquisito e gioca troppo arretrato per incidere

MILITO           S.V.  entra alla fine minuti utili solo per trovare la condizione

 

MAZZARRI   5,5   sbaglia le sostituzioni toglie ingiustamente Guarin e lascia in campo tutta la partita Ranocchia , avrebbe dovuto cambiare modulo mettere 2 attaccanti esterni per aprire una roma ormai troppo chiusa , mettere Kovacic  più avanzato magari arretrando Cambiasso

 

Sassuolo – INTER ----- Video e Pagelle

 

Sassuolo – INTER  0 – 7  gol Palacio , 2 Taider , Ricky , Cambiasso , 2 MILITO

con tanti saluti a Giorgio Squinzi 
http://www.gazzetta.it/Calcio/25-05-2013/sassuolo-presidente-squinzi-sogno-battere-inter-20451981797.shtml


umana comprensione e rispetto per le lacrime di Schelotto

Pagelle :

8 POLITICO A TUTTI

HANDANOVIC

CAMPAGNARO

RANOCCHIA

JUAN JESUS

JONATHAN

GUARIN

CAMBIASSO

TAIDER

NAGATOMO

RICKY

PALACIO

sost.

MILITO

KOVACIC

WALLACE

 

MAZZARRI

8 POLITICO A TUTTI

INTER–juve --- Video e Pagelle

INTER – juve 1 – 1   gol  ICARDI

 

HANDANOVIC 7 una certezza, sempre concentrato e determinato

CAMPAGNARO 7 sicurezza, esperienza e aggressività, dove serve c’è sempre

RANACCHIA 6,5 non si fa mai superare e i palloni di testa sono tutti suoi

JUAN JESUS 7 fa la guerra contro tutti, vucinic e tevez devono arrendersi al suo strapotere fisico che finalmente riesce sempre più a controllare

JONATHAN 5,5 fa la sua parte sulla fascia, senza però rendersi pericoloso, annulla asamoah, che gli scappa 1 volta sul l’azione del gol preso

GUARIN 6 sbaglia troppo nel primo tempo, migliora nel secondo , però a livello fisico è importante la sua presenza per contrastare pogba

CAMBIASSO 6.5 fa il classico mediano, garantisce copertura alla difesa e equilibrio a centrocampo, peccato non abbia più la forza di spingersi in attacco

TAIDER 6.5 parte con qualche errore ma alla lunga si rivela importante per contrastare vidal e far ripartire l’azione

NAGATOMO 7 padrone della fascia sinistra, difende e attacca per tutta la partita

RICKY 7 nel 1 tempo si da molto da fare ma non tutto gli riesce, meglio nel 2 tempo,  l’azione del gol è merito suo, ruba palla a centrocampo e fa l’assist decisivo

PALACIO 6.5 un attaccante completo, da solo o in coppia è sempre importante, i suoi rientri ad aiutare i compagni sono decisivi

sost.

ICARDI 7 entra e fa un grande gol , le chiacchiere dei chiacchieroni estivi sono messe a tacere

KOVACIC 6 entra come mezzala, che non è il suo ruolo, si impegna e non sfigura , ma bisogna trovare il modo di farlo giocare regista

 

MAZZARRI 7 prepara bene la partita, le squadre sono disposte a specchio , ha trovato l’equilibrio giusto a centrocampo ma con il tempo deve trovare il modo, di far giocare Kovacic regista per aumentare il tasso tecnico del centrocampo. Senza paura inserisce un attaccante in più e viene ripagato con il gol del vantaggio

Buona anche la seconda --- Video e Pagelle

Catania – INTER 0-3 gol Palacio , Nagatomo , Ricky

Pagelle

HANDANOVIC 7  subito prontissimo, salva il risultato all’inizio e da sicurezza, un grande

CAMPAGNARO 7,5 senza dubbio il miglior acquisto ,sempre deciso, sempre concreto, un lottatore nato

RANOCCHIA 7 preciso e pulito, di testa è insuperabile 

JUAN JESUS 6,5 a volte troppo irruento, ma combatte contro Leto, il migliore del Catania e alla fine vince

JONATHAN 8 spettacolare, un esterno che salta l’uomo , fa cross e assist è sempre presente in difesa, fosse al suo primo anno, si direbbe un grande colpo

GUARIN 6,5 sbglia alcuni passaggi, ma recupera e si inserisce cercando assist per i compagni, viene sostituito per scelta tattica

CAMBIASSO 7 fa il mediano e si limita a quello, ma lo fa alla grande, difende la difesa in modo preciso e puntuale

KOVACIC 5,5 schierato come interno di centrocampo, è fuori ruolo, va in difficolta a difendere l’esterno, in fase di impostazione si ostacola con Ricky, è sostituito per infortunio (speriamo non grave) prima della fine del 1 tempo

NAGATOMO 7 primo tempo, in difficoltà nel difendere su Leto e nullo in attacco, nel 2 tempo cambia tutto, attacca alla grande segna,  difendere anche bene, aiutato tatticamente da Taider

RICKY 8,5 prestazione in crescendo, difende, dribla, recupera e alla fine fa un grande gol , il migliore ,anche di lui se fosse arrivato quest’anno, si direbbe un grande acquisto

PALACIO 8 puntualmente si fa trovare pronto e alla prima occasione vera, fa gol , una sicurezza

TAIDER 6,5 entra e aiuta Nagatomo in fase difensiva, è anche merito suo se Naga si può lanciare in avanti con sicurezza

BELFODIL 6,5 è pronto e si vede, Mazzarri lo inserisce per aiutare la squadra a tenere palla e lo fa bene, gli viene annullato un gol e ne sbaglia un altro

WALLACE 6 entra nei minuti finali, il voto è di stima in attesa di vederlo più impegnato

MAZZARRI 7,5 inizialmente, la posizione di Kovacic ci mette in difficoltà sulla fascia sinistra , la squadra comunque regge perchè organizzata bene tatticamente , con l’ingresso di Taider il miglioramento è evidente , sorprende ,ma si rivela ottima la scelta di inserire ,nonostante il vantaggio, Belfodil al posto di Guarin , come spiega nell’intervista, la squadra riesce a tenere di più il pallone e a tenere impegnata la loro difesa, ancora una volta la squadra finisce in un crescendo fisico

Video

 

 

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video di InterChannel e Mediaset

Molto buona la pima --- Video e pagelle

Inter-Genoa 2-0 gol NAGATOMO, PALACIO

Pagelle

HANDANOVIC  6    poco impegnato ma quando serve è sempre presente e lucido
CAMPAGARO  7   efficace forte e determinato il leader della difesa
RANOCCHA    6,5  non sbaglia niente,buona prestazione si rende pericoloso di testa
JUAN JESUS   7    forte, fisicamente insuperabile combatte con gilardino e vince
JONATHAN     6,5  un altro giocatore rispetto all’anno scorso
GUARIN           7   nel primo tempo non trova la posizione nel secondo si scatena
CAMBIASSO   6,5 fa la guardia e se la difesa non soffre è anche per merito suo
KUZMANOVIC 6   si impegna molto lotta a centrocampo fa il suo
NAGATOMO   6,5  il 1 tempo sbaglia troppo si rifà nel 2 con il gol che sblocca
ALVAREZ      7,5  prestazione eccellente fa i numeri con il pallone e vince i contrasti
PALACIO        7   il 1 tempo corre a vuoto nel secondo appena ha l’occasione segna

ICARDI           6,5 subentra e va vicino al gol colpendo la traversa
KOVACIC       7   questo è forte e si vede, il pallone fa quel che vuole lui
TAIDER          6,5 entra tardi recupera 2 palloni importanti con grande personalità

MAZZARRI   7  parte con una formazione giudiziosa, la cambia al meglio nel momento giusto , il lavoro fisico fatto durante l’estate è evidente, la squadra finisce in crescendo

 

 

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video di Inter Channel

IL VENTO NON E' CAMBIATO ……..

Per chi tifa e segue l'Inter non è certo una novità, ma assuefatta e rassegnata abitudine. Quella di leggere giudizi secchi e definitivi prima ancora che i giochi siano iniziati. Intendiamoci, nessuno di noi è pronto a far galoppare il proprio ottimismo su spensierate praterie. Abbiamo ancora negli occhi la recente stagione fatta di speranze soffocate, di errori (in parte) prevedibili, di cadute dolorose. Cauti, attendiamo di scoprire quanto la nuova Inter abbia mutato pelle. Consapevoli che nessun cambiamento fondamentale avviene dal giorno alla notte. Nessuno.

Le prime analisi che leggiamo sui giornali abbracciano il mercato e la fase di pre-campionato. Sulla Gazzetta dello Sport di oggi scopriamo che in alcuni casi le sonore batoste (il nostro caso, per l'esattezza) hanno un sapore irreparabile, in altri sono schiaffoni utili (per la Fiorentina). La Juventus in pre-campionato strappa un bel 7 come voto. Poco importa che abbia perso tutte le amichevoli. Ha vinto la Supercoppa e le amichevoli non contano, dirà qualcuno. Mettiamoci d'accordo allora su un metro di giudizio che sia universale per tutti. Perché perdere con il Chelsea in amichevole non può allora essere considerato un affronto all'umanità. E va bene che l'Inter al suo primo impegno ufficiale ha battuto il Cittadella (nessuno di noi è cieco), ma da qui a definire un 4-0 "brodino", c'è una terra di mezzo di definizioni più consone. Meno sbilanciate.

Le accuse più grandi vengono da Sconcerti, giornalista del Corriere della Sera. "Quello che hanno fatto questa estate all’Inter è troppo per tutti. Nessun presidente, una società sul filo, dirigenti continuamente sulla porta, nessuna possibilità di investire. Solo un grande attaccante, Palacio, che però hanno anche le altre squadre (Higuain, Tevez, Gomez, Klose, Vucinic, Destro, Rossi). La parte migliore resta Mazzarri, ma il gioco deve ancora cominciare. Stiamo tutti aspettando."

Anche noi stiamo aspettando. Il giorno in cui le critiche saranno più pertinenti alla realtà. Non si capiscono le accuse a Moratti, al contrario molto presente nella fase di pre-campionato e fautore di una presa di posizione pubblica forte e chiara rispetto alla vicenda societaria. Nessuna possibilità di investire? Quindi Icardi, Belfodil e Taider non li abbiamo pagati? Non rientrano nella voce investimenti? Il Milan ad oggi ha preso Saponara e Poli. Non esattamente la definizione di mercato ricco ed esaltante. Eppure leggiamo che dopo la Juve è la squadra più vicina all’esattezza. Il Milan ha tutto, anche se non troppo di tutto. È già molto dentro. E il fatto di dipendere da Balotelli non è percepito come una caratteristica negativa. Lo è invece nel caso dell'Inter che, si legge, ha "solo" un grande attaccante. In un mondo ideale le critiche hanno un fondamento e nessuna bandiera. In un mondo ideale evidentemente molto lontano dal nostro.

Twitter @SBertagna
Fonte: Fcinter1908.it

Dejan Stankovic |5 best Goal Ever|

I 5 colpi del DRAGO

STANKOVIC IL DRAGO

Un onore averi incontrato sulla nostra strada, di sei dimostrato un Campione vero
hai onorato la maglia dell'INTER , sarai per sempre nei nostri ricordi più belli

grazie Deki




……… MAZZARRI

OH NOOOOOOO

mazzarri_napoli.jpg

Sia chiaro, a stretto giro appoggeremo tutti il culo sulla stessa barca e remeremo tutti nella stessa direzione, anche prima di adagiarci nell'abbraccio mortale di Pinzolo. L'Inter rimane, il resto è caduco, terribilmente caduco. Dopo Lippi, cosa volete che sia mai un Mazzarri? E anche se siamo tornati inaspettatamente alla modalità "prendo un allenatore che sta sul cazzo a tutti", basterà la prima conferenza stampa nella saletta amica di Appiano per ricompattare le fila morali. Il sillogismo sarà tipicamente socratico: amo l'Inter, Mazzarri allena l'Inter, amo Mazzarri. Mentre scrivo sto facendo il primo training autogeno dell'era Mazzarri. M A Z Z A R R I. Incredibile ma vero, Mazzarri è il mio allenatore. Mi sta pesantemente sui coglioni ma tant'è: mi era simpatico Lippi, mi attizzava Gasparini? E allora, che sarà mai un Mazzarri? Le grandi aziende chiedono per caso a tutti i dipendenti di dare il gradimento al nuovo manager che triturerà gli zebedei a uno a uno? Mazzarri non mi deve stare necessariamente simpatico. Mi accontenterei di vedere l'Inter tornare in una dimensione decorosa, con Mazzarri (ogni volta che scrivo Mazzarri mi do un pizzicotto) a metterci la firma.

Mi spiace per Strama. Mi spiace, intanto, per come riusciamo sempre a rendere patetici i finali, confermando gente  già giubilata e giubilandola in leggera differita, tra interviste imbarazzanti e dichiarazioni indichiarabili. Facendo due più due, questa operazione sembra solo l'epilogo di un discorso intavolato già da qualche mese, da quando Mazzarri nicchiava sul suo futuro a Napoli e da quando a Milano le cose cominciavano ad andare a schifìo e montava il dubbio sul giovane, rampante e impotente allenatore. Mi spiace per Strama perchè gli è capitata una sfiga epocale e impietosa, e mi spiace perchè il progetto Strama (affidare l'Inter a un ragazzo) aveva un suo fascino e un suo perchè. Mi spiace che Strama venga giudicato soprattutto per le ultime settimane, ma mi spiace anche dirgli che no, Andrea, un'Inter così neanche nei peggiori incubi, parliamoci chiaro. D'accordo le assenze, d'accordo gli infortuni, d'accordo la sfortuna: ma l'Inter degli ultimi due o tre mesi (soprattutto l'ultimo) era un'Inter da prendere a calci in culo e, per il principio dei vasi comunicanti, l'allenatore di quest'ultima Inter era un allenatore da esonero. Mi spiace, ma è così.

Forse a quest'Inter serve un antipatico. Serve uno che resetti tutto senza troppe riserve e provi a rimettere in moto. Spegni e riaccendi. All'ultima inguardabile Inter, dopo la siesta immeritata, servirà risvegliarsi e trovare un'altra faccia: non più quella d'angelo di Strama ma quella antipatica di Mazzarri. Forse serve anche  noi. Gli ultimi mesi di Inter sono stati un pianto totale. Non ce lo vedevo Strama sull'uscio di Pinzolo tipo sergente Hartman a strizzare i coglioni ai marmittoni arrivati noni in campionato. Mazzarri invece ce lo vedo. Non mi farà battere il cuore, ma gli affido virtualmente questo sporco lavoro. Sennò ci rivediamo al prossimo esonero, senza magone. Anche questo è un bel vantaggio. Viva l'Inter, viva Mazzarri. Mazzarri? (pizzicotto) Mazzarri, sì, rob de matt. Risvegliatemi verso fine agosto, non prima.

articolo tratto da http://settore.myblog.it/

Ti voglio raccontare un storia ….

Ti voglio raccontare un storia ….
la storia di un ragazzo semplice che aveva solo poco più di 20 anni e veniva da lontano.
Pensava di essere solo di passaggio ma sin da subito si è impegnato al massimo. Non si fermava mai e i suoi capelli non si scomponevano mai e con il tempo ha conquistato tutti.
Era capace di giocare in tanti ruoli, all’inizio dicevano che era un jolly, ma lui era di più , molto di più .
La sua storia con noi è durata 18 anni…… e dura ancora.
Insieme a lui prima abbiamo sofferto anche per le ingiustizie e poi abbiamo vinto tutto, ma proprio tutto …….
Ha una famiglia bellissima e gli piace aiutare i bambini del suo paese.
Ha il cognome Italiano ma lui è Argentino , si chiamo JAVIER …….

lui è JAVIER ZANETTI, lui è il mio CAPITANO !

 

un grazie sincero all’autore del video

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ORA E PER SEMPRE UN MORATTI PRESIDENTE !

 

Massimo Moratti parla in esclusiva a TuttoSport e le sue parole, come sempre, non sono banali. Il presidente nerazzurro affronta temi inerenti il mondo Inter a 360 gradi, a partire dalla paventata volontà di cedere il club. “Vendo l'Inter? Tutto nasce dal socio cinese che ha manifestato interesse per entrare in società. Poi ci sono stati altri abboccamenti in Europa e Oriente”, dice Moratti. Ma è vero che è stata incaricata la banca d'affari Lazard per sondare il terreno? “Sì, lo ammetto. Conosco bene la Lazard, banca molto esperta nel ramo delle fusioni e delle acquisizioni. La linea, però, è quella cinese. Cerco un socio per costruire lo stadio. Percentuali? Non importa, perché io resto minimo col 51%. Importante che lo stadio sia qualcosa che appartenga alla società e non sia un delegato esterno. E ci sono anche potenziali acquirenti americani. Al di là del socio, farò comunque lo stadio. Lo voglio moderno, non modernissimo. Deve funzionare e ricalcare lo stile della città. Ho sul tavolo una serie di progetti e uno mi intriga da pazzi. Ovviamente ci vuole una legge per sveltire le procedure burocratiche”.

LA VOGLIA DI MOLLARE TUTTO - “Non poche volte ho avuto la tentazione di cedere il club. Penso sia venuto in mente a tutti, tranne ad Andrea Agnelli, che è appena arrivato. Lo farò quando sarà giusto perché, in fondo, dopo un po' è necessario un cambiamento di facce e aumenta il bisogno di nuove idee. Vendere mi torna in mente per tante ragioni, ma poi... penso ai tifosi e alla loro fiducia in me. E mi dico: non li posso fregare”.

INTER RIDIMENSIONATA - “Evidente che abbiamo scelto un profilo più basso, ma era già successo con la Grande Inter. Bisogna gettare le basi per un futuro e avere pazienza. Questa stagione è di passaggio. Anzi, di costruzione. All'inizio tanti ostacoli, poi siamo andati meglio e abbiamo preso piede. E mi sono illuso... Mi conforta che tutti perseguiamo il medesimo obiettivo. Rivoluzione a giugno? Pazienza: è necessario saper resistere alle tentazioni. I condizionamenti arrivano dagli avversari: loro comprano un fuoriclasse e tu che fai? Sei portato a pensare che non puoi restare con le mani in mani e allora ti esponi, spendi. Ora un ragionamento così non è più sostenibile. Berlusconi ha preso Balotelli? Se c'è un'elezione all'anno, un campione all'anno lo compra: è una scusa per divertirsi. Ma anche Berlusconi sa che nel calcio bisogna darsi una calmata”.

RONALDO E CALCIOPOLI -301921_10150913629500063_10150115900800063_21284958_1332630879_n “Ronaldo è stato l'acquisto più intelligente della mia gestione, fatto da me personalmente. Ma ora sarebbe impensabile. Una volta mi sentivo obbligato per provare a vincere, ma qui si scivola su Calciopoli... Squadra fantastica, panchina fantastica, ma niente: non si vinceva. Ora mi sembra che sia finita, più o meno. Almeno speriamo. A distanza di 7 anni penso che non voglio risvegliare una brutta malattia che è stata estirpata. Ora credo che il calcio sia più pulito: prima c'era un'organizzazione, adesso c'è Scommessopoli che è tutta un'altra storia. E non credo che Agnelli riuscirà a sfilarmi lo Scudetto: so come era quella situazione e non ci vedo alcuna ingiustizia, ma solo una conseguenza. Poi dichiaro che quello Scudetto lo amo di più un po' per provocazione e un po' perché è figlio di una sofferenza di troppi anni. E ci tengo a precisare che con Andrea (Agnelli, ndr) i rapporti sono ottimi, gli voglio bene. E' giovin, signore e bravo. Tra di noi c'è affetto e pure alleati in Lega, dove condividiamo un programma. Galliani? La sua è una tattica anche vincente. A lui piace avere le leve del potere, però è preparatissimo e anche... elastico”.

CHAMPIONS, STRAMA E MOURINHO - “La Champions pesa 30 milioni di introiti mancati ed è la base sulla quale lavorare: è una questione di sopravvivenza, ma non so quanto venga recepito da chi va in campo. Con Stramaccioni non posso fare gli stessi ragionamenti fatti con colleghi più maturi: ha tanti pregi e sarebbe un peccato bruciarlo per situazioni estemporanee. Ecco perché sto attento a non buttarlo via. Mourinho? Con José siamo molto affezionati. Magari al Real non apprezzano quando dice: “Noi interisti”. Lui entrava nello spogliatoio ed era come se si accendessero mille lampadine. Poi Benitez, completamente diverso e... lasciamo perdere. Comunque non c'è possibilità che torni”.

 

GLI ARGENTINI, CASSANO, ICARDI E... - “Zanetti non smette, continua: visto quanto corre? Milito e Cambiasso sono due che vogliono il bene dell'Inter e sono disponibili a nuovi contratti decurtati. Quando ne parleremo non ci saranno problemi di alcun tipo. Samuel? No, non si ritira: ha sulla schiena tante battaglie, ma è una roccia. E Cassano ha ancora un anno di contratto con noi. Poi c'è Icardi: dovrebbe essere un nostro rinforzo se chiuderemo con la Samp. Ma non è il vice-Milito, che con l'infortunio, paradossalmente, sarà ancora più carico. Ad ogni modo, Icardi lo vedo bene tra noi. Livaja? Pentito di averlo ceduto, ma Schelotto ha fatto gol nel derby! A organico pieno, Marko non poteva rimanere, doveva andare a giocare, ma poi si è subito rotto Milito. Carew, invece, è una brava persona, ma avrebbe impiegato un mese per entrare in forma”.

TRIPLETE E RIFONDAZIONE - “Dopo il Triplete non potevo ribaltare tutto perché non esisteva motivo per rivoluzionare la squadra. Dovevano esserci le corrette opportunità di mercato. Comunque se ne sono andati Eto'o e Balotelli. E l'allenatore. Il dilemma era: continuare con campioni magari un po' appagati o puntare sui giovani che però hanno bisogno di tre anni per capire come funziona l'Inter e come si vince. Stiamo costruendo e nel calcio ci vuole pazienza”.

IN COSA DEVE MIGLIORARE IL MISTER ?

Articolo molto interessante che condividiamo tratto da interfans.org

 

ESSERE O NON ESSERE? STRAMA O NON STRAMA?

Resized-HYNRD

E certo…vinci 3 partite e sei un fenomeno, ne perdi altrettante e sei un brocco…è così che funziona nel calcio lo sanno tutti e lo sanno anche ad Appiano Gentile.

Con questa premessa volevo dare voce agli innumerevoli commenti di voi tifosi interisti iscritti al nostro forum, che dire, quando Strama ha rilevato Ranieri tutti a dire CAVOLO MA CHI E’ QUESTO QUI? DALLA PRIMAVERA? E QUANDO VINCIAMO CON QUESTO?…dimenticate la vittoria nel derby? e l’impresa di Torino? e la cinicità contro il Napoli? Certo è vero sono io il primo STECCHIAMO con le piccole e zoppichiamo con le squadre di media-classifica, ma non dimentichiamoci che a cambiare allenatore ogni 3 partite non serve assolutamente a niente (e noi interisti lo sappiamo bene…quanti ne abbiamo cambiati???) dopo un cambio di panchina le statistiche di tutto il mondo parlano di una piccola Scossa, quello scatto d’orgoglio ma poi la situazione si riassesta sui binari precedenti all’esonero.

Ebbene una cosa bisogna dire, noi Giovani Interisti siamo più impazienti specie dopo il Triplete, ma i vecchi (nel senso di saggi) interisti, quelli dei tempi di Mazzola & C. dicono a voce ferma: “in campo ci vanno sempre i giocatori non dimenticatevelo” l’allenatore deve solo allenarli per farli correre al meglio e nelle loro posizioni”. Perbacco, questa si che è una massima e allora perchè non dargli retta? Strama ha anche l’attenuante che gli hanno smembrato tre quarti di squadra e riassemblarla con giovani emergenti, o talenti ancora verdi (di belle speranze) e con qualche rimasto Eroe Tripletiano a fare da chioccia ai baby, inoltre (e qui moltissimi commenti di voi iscritti al forum mi daranno Stra-ragione) i più appassionati hanno senz’altro visto la Primavera l’anno scorso, la Cantera che ha spazzato via ogni avversario……e come giocava, due tocchi e via quando dominava, e quando invece subiva, catenaccio e ripartenza micidiale in contropiede.

Poco stile? Poco gioco? Tutti sanno che quello che conta è il risultato…certo se giochi bene sei più soddisfatto ma se non vinci? Finisce li con l’amaro in bocca…Ma dite la verità: Quanti di noi non ha “goduto” nel battere Juventus, Fiorentina, Milan e Napoli anche senza un gioco brillante? E poi diciamocela tutta…la voce del tifoso è sempre importantissima se non basilare, quando vinciamo “bel gioco o no” il gusto è poi “prendere in giro i cuginastri e i gobbi” non è così?

In cosa deve migliorare? Semplice, tenere il pugno duro come fanno i veri duri, e concedergli qualche piccolo errore, perchè solo sbagliando si impara e non dimenticando a quanto ammonta lo stipendio di Strama in tempi di crisi e di FPF, forse è meglio lui di qualche Benitez o Gasperini (coloro che dovevano fare faville e invece…), all’inizio della sua avventura con la primavera, il nostro Strama ha preso 7 sberle alla gara inaugurale, ha chiesto scusa, ha studiato la sua rosa, ha messo le cose a posto e ha vinto… il Presidente ha definito “un uomo intelligente”, noi la pensiamo come lui.

E allora andiamo avanti con Strama fino a quando non avremo trovato la quadratura del cerchio…e qui ritornano in mente le parole dette ad inizio stagione dai SAGGI INTERISTI e dai TIFOSI TUTTO CUORE NERAZZURRO: “quest’anno magari non vinceremo, ma di sicuro in qualche partita ci divertiremo con questo Strama”.

Beh, aver battuto Juventus, Fiorentina, Milan e Napoli è stato un gran bel divertimento.

SEMPRE E SOLO FORZA INTER

“IL TATTICO”

articolo tratto da

 http://www.interfans.org/11535-essere-o-non-essere-strama-o-non-strama/

TUTTOINTER.org


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il presente il nostro ORGOGLIO, la serie A è nel nostro DNA ...