Arbitrare è difficile …

 

Faccio l'arbitro e vi chiedo gentilmente di non criticare ogni volta il nostro operato; ok, avete tutte le ragioni di questo mondo a dire che l'Inter oggi è stata svantaggiata come in altre partite e avreste altrettanto ragione se diceste che ci sono state delle decisioni che hanno avvantaggiato la Juve: non ci sono dubbi. Però, non vedeteci sempre come corrotti, disonesti, non considerateci degli incapaci ad ogni errore grave; lo so, ci capita di commettere degli erroracci alle volte, in questo periodo succede spesso in A, ma fidatevi, arbitrare sul campo e vedere gli episodi in tv è completamente differente: a far la moviola siamo tutti bravi. Non dico ciò per difendere la mia categoria, ma ritengo sia doveroso rispettarci, non saltarci addosso ad ogni sbaglio o generalizzare dicendo che noi arbitri siamo tutti così, quando spesso facciamo anche bella figura, eppure veniamo criticati; d'altronde noi arbitri siamo uomini soli, non veniamo incitati, non usciamo tra gli applausi, a qualsiasi livello arrivano insulti che facciamo bene o meno, perché qualcuno ha sempre da criticare, altri non sanno perdere e diciamolo, in Italia non c'è cultura sportiva, si tende a giudicare troppe persone in malo modo, a considerarle nemiche. Chi arbitra queste cose le sa e non si scandalizza ma, spesso vi assicuro che usciamo dal campo stremati, ci sentiamo in colpa per aver sbagliato e sappiamo di non poter porre rimedio a quanto successo: non pensiate che le lamentele siano il modo migliore per migliorare le cose, anzi, non fanno che peggiorarle. Se volete migliorarle proponete nuove soluzioni come la moviola in campo, punizioni severe per giocatori disonesti che complicano la vita a chi arbitra, un comportamento più adeguato nei nostri confronti da parte di tutti.

 

di Gianluca Valotti

Zero virgola cinquantotto: lo scandalo della Continassa

 

di bausciacafe.com

Questo qui sopra è lo Juventus Stadium. Lo stadio più nuovo e moderno d’Italia, il più completo, il più funzionale, il più bello, il più…tutto. Una meraviglia dell’architettura, la nuova frontiera degli stadi di calcio. Le avete già lette da qualche parte queste cose, no? Potete ammirarlo facilmente, se vi trovate a Torino: da Corso Grosseto imboccate Corso Grande Torino, fate qualche passo e ve lo ritrovate lì, in tutta la sua imponenza, sulla destra. E a sinistra invece cosa vedete?
Già, a sinistra. Si chiama Continassa: 260mila metri quadrati di un sacco di cose. C’è la Cascina Continassa, delle costruzioni, un kartodromo, un parcheggio, tanto verde…bello, vero? Ne volete un pezzettino?

Costa solo 0,58€ al metro quadrato.

Sì, avete letto bene: 58 centesimi di euro al metro quadrato. E’ la cifra che pagherà ogni anno la Juventus per costruire 180mila metri quadrati di -copiamo e incolliamo dalla delibera comunale- campi di allenamento per la prima squadra, un albergo, servizi (e una possibile multisala cinematografica), un centro benessere. In più verranno ospitate residenze per 12 mila metri quadri. All’interno della Cascina Continassa, la Juventus stabilirà la propria sede sociale.

Zero virgola cinquantotto euro al metro quadrato.

La bomba la lancia Oscar Giannino dai microfoni di Radio24 martedì mattina:

Ieri mattina scopriamo tutto e iniziamo ad informarci e poi, da un’idea di Roberto Monzani, nel pomeriggio nasce il #continassagate. All’inizio sembra uno scherzo da mezz’ora, quasi un gioco, ma più leggiamo più ci rendiamo conto che la cosa è invece decisamente seria e trascende i confini dello sfottò. MissGreen contatta il Comune di Torino, che ci fornisce quattro comunicati ufficiali: la modifica del Piano Regolatore, la variante urbanistica, le mozioni di accompagnamento e gli interventi del sindaco e dei consiglieri. Tutto ovviamente in regola, e ci mancherebbe altro, ma quello che lascia basiti è il prezzo: 10,5 milioni di euro. Che “andranno rivisti” chissa come e chissà quando, ma che intanto divisi per la metratura e per i 99 anni di concessione fanno, appunto, la sconvolgente cifra di 0,58€ al metro quadrato all’anno.

Una vergogna“, dice Oscar Giannino, ma una vergogna che si ripete in realtà, perchè già il terreno su cui attualmente sorge lo Juventus Stadium -un impianto che ha triplicato gli incassi della Juventus, portandoli fra i 34 e i 40 milioni di euro l’anno- fu ceduto più o meno alle stesse condizioni. E allo stesso prezzo. Già all’epoca, fra l’altro, la Juventus aveva presentato un progetto per l’area della Continassa, progetto che riguardava esattamente la stessa area di cui parliamo oggi ad eccezione dello spazio tra la Provinciale 8 e via Traves (in alto a sinistra nell’immagine qui sopra). In quella zona il Comune di Torino con un bell’appalto da cinque milioni di euro aveva realizzato l’Arena Rock, un’area che doveva essere nelle intenzioni dedicata esclusivamente ai concerti…nelle intenzioni, appunto: l’Arena Rock con i suoi 5 milioni di euro non è invece mai stata utilizzata e allora, di recente, si è fatta un’altra bella gara con la quale si è deciso di affittare l’area a un privato per la costruzione di un kartodromo. L’area viene assegnata, come riferisce Vittorio Bertola, a 27.000€ l’anno e il kartodromo costruito e pronto per l’uso. Non si fa neanche in tempo ad inaugurarlo, però, che la Juventus torna a fare la voce grossa: rivuole quell’area e la rivuole tutta, per farci il centro sportivo, l’albergo e tutte le belle cose già elencate sopra. Senza fare alcun tipo di gara, ovviamente.

Il Comune di Torino cosa fa? Obbedisce. Senza neanche preoccuparsi più di tanto del proprietario del kartodromo e del suo investimento di quasi 2 milioni di euro (“è all’esame della Civica Amministrazione la modalità più idonea per liberare l’area e consentire la realizzazione del centro sportivo“) risponde presente a mamma FIAT, si preoccupa di liberare l’area e si assicura che la spesa per i padroni di Torino non sia eccessiva. “Lo facciamo un eurino al metro? No, è troppo? Facciamo zerosettan…zerosessan…ehm…cinquantotto centesimi? Va bene? Se vuole lo abbassiamo un altro pochino, vecchia signora mia..no? Molto magnanima, grazie”. E via andare: lo stadio è costruito, il centro sportivo anche, la nuova sede, l’albergo, il cinema, il centro commerciale, il centro benessere e chi più ne ha più ne metta. Ricavi pazzeschi all’orizzonte, a costo zero o poco più: la famiglia Agnelli può già iniziare a contare i soldi. O continuare a farlo.

“Sono soldi privati” diranno, “era necessario riqualificare la zona” spiegheranno. Già. E ringraziassero anche FC Juventus, gli abitanti del capoluogo più indebitato d’Italia (fonte CGIA), per essersi fatta carico di una spesa così ingente: in fondo non gliel’ha chiesto nessuno, lo ha fatto solo per il bene della città. Non ci sono mica dubbi. O no?

Ecco come si costruiscono gli stadi a Torino, mentre nel resto d’Italia si aspettano leggi, finanziamenti e dichiarazioni di agibilità.
Bastano 0,58€ al metro quadrato per passare per innovatori e farsi belli grazie alla stampa cieca (e sorda, e muta).

Ah, a proposito: la stampa. Per due giorni non ne ha parlato nessuno o quasi fuori da Torino, oltre al già citato Oscar Giannino. Silenzio totale. Nella giornata di ieri si è alzato un polverone su twitter grazie a un paio di blogger a caccia di fantasmi. Può nascere una notizia su twitter ed arrivare ad avere la ribalta che merita? Chi lo sa. Noi lasciamo tutto qui, nero su bianco, e ci fermiamo su quello che secondo noi deve essere il limite per un blog che parla di calcio e che è andato forse anche oltre i propri confini abituali.

C’è qualcosa di poco chiaro? Sperpero di beni pubblici, speculazione edilizia, implicazioni politiche? Non lo sappiamo nè ci interessa.
Però, cari giornalisti, stavolta abbiamo davvero fatto tutto il lavoro per voi.
Approfittatene.

http://www.bausciacafe.com/2012/11/15/zero-virgola-cinquantotto-lo-scandalo-della-continassa/

c'è solo l'INTER


bausciacafe.com

È nelle ore che precedono partite come questa che si rinforza in me la felicità di essere interista, perché noi non siamo mai stati e mai saremo quella roba lì. Quando passa questa canzone allo stadio la cantiamo tutti insieme, sottolineando le parole dell’Avvocato Prisco, imprecando mentre passano le immagini del fallo di Iuliano su Ronaldo, applaudendo i goal del Triplete, piangendo le lacrime di  gioia di Zanetti…  Siamo una cosa unica, noi e l’Inter. È quello che serve stasera.

Nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia… c’è solo l’Inter, finché morte non ci separi.

E’ vero, ci sono cose piu’ importanti
di calciatori e di cantanti
ma dimmi cosa c’è di meglio
di una continua sofferenza
per arrivare alla vittoria
ma poi non rompermi i coglioni
per me c’è solo l’Inter

A me che sono innamorato
non venite a raccontare
quello che l’Inter deve fare
perchè per noi niente è mai normale
nè sconfitta nè vittoria
che tanto è sempre la stessa storia
un’ora e mezza senza fiato
perchè c’è solo l’Inter

C’è solo l’Inter, per me, solo l’Inter
C’è solo l’Inter, per me

No, non puoi cambiare la bandiera
e la maglia nerazzurra
dei campioni del passato
che poi è la stessa
di quelli del presente
io da loro voglio orgoglio
per la squadra di Milano
perchè c’è solo l’Inter

E mi torna ancora in mente l’avvocato Prisco
lui diceva che la serie A è nel nostro dna
io non rubo il campionato
ed in serie B non son mai stato

C’è solo l’Inter, per me, solo l’Inter
C’è solo l’Inter, per me, per me
C’è solo l’Inter, c’è solo l’Inter,
c’è solo l’Inter, per me
C’è solo l’Inter per me

http://www.bausciacafe.com/2012/11/03/ce-solo-linter/


INTER-PARTIZAN 1-0

di settore.myblog.it/
FUORI ORARIO

Per chi considera una diminutio l'Europa League e per chi non si è ancora abituato al giovedì, la formula di Inter-Partizan (Europa League, il giovedì, in casa, alle ore 19) avrà messo alla prova anche l'interista più oltranzista. Il giovedì alle 19 la gente normalmente fa altro, diciamolo. Io per esempio ho patito uno strano fenomeno. Ero sul mio divano e a un certo punto della partita, direi verso la metà del primo tempo, mentre sognavo a occhi aperti Branca e Ausilio che a reti unificate presentavano Markovic acquistato a titolo definitivo per Alvarez e 7 milioni, mi sono improvvisamente ridestato e mi sono chiesto:

"Ma ho cenato?"

Praticamente il mio cervello e il mio stomaco erano preda di una specie di jet lag calcistico. Pensavo fossero le nove, nove e mezza (orario consono alla metà di un primo tempo serale) e invece non erano ancora le sette e mezza. Il bello è che ci ho messo un po' a rendermene conto. Mi chiedevo: ma cosa cazzo ho mangiato visto che ho già fame? E quando? E dove? E con chi?

Mentre mi ero ormai quasi convinto a chiamare il 118 o, in subordine, "Chi l'ha visto?" per una denuncia preventiva (pronto, redazione? Senta, vorrei segnalare il caso di uno smemorato. Chi? No, non mio zio. Io. No, non mi sono ancora perso. Non ancora, almeno. Interessa?), finalmente mi rendevo conto che erano le sette e mezza. Quindi non ho un ricordo esatto di quella fase di partita perché ero in preda al panico.

Per il resto, bene bene. Cioè no, non so, non saprei, proprio bene bene no, vabbe', ma io questa Europa League non la maneggio, forse non mi interessa (ancora), non mi stimola la concentrazione. Però apprezzo - moltissimo - questa Inter che non prende gol (non si sa come, giocando con questo Silvestre) (credo che stasera sia stata principalmente una questione di culo, se mi posso permettere), crea occasioni e soprattutto si toglie dai guai e va a vincere partite in momenti e in modalità a noi ignote in tempi recenti. Non voglio fare paragoni sciocchi o esagerati, ma mi limito a dire che tutto ciò è molto bello. Poi io questo Markovic lo prenderei, o almeno inizierei a trattarlo per poi farmelo fottere dal Psg che offre il quadruplo. Così, per mantenere una nostra coerenza.

E comunque, il coefficiente Uefa non si può alimentarlo noi da soli. Altrimenti chiediamo la scissione dall'Italia, creiamo uno staterello indipendente ad Appiano Gentile e ce ne andiamo per i cazzi nostri, a saprofiti, 'cci vostri!

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juve la nuova TERAPIA SANGUE “ARRICCHITO”

di fantagazzetta.com

Quella tra il doping e la Juventus è una storia oramai morta e sepolta da diverso tempo: le accuse sibiline ma poi non tanto di un allora giovane Zeman, i processi con relative immagini ancora fruibili sul web, l'accusa, poi decaduta, del famoso Epo, l'utilizzo di farmaci off label e quant'altro riguardi quella storia oramai appartiene ad un tempo che per il calcio corrisponde a praticamente più di un'era geologica fa. Ma c'è qualcuno, come Cristian Amadei, che sull'International Business Time ha lanciato un'accusa non troppo velata e diretta proprio all'ambiente bianconero e proprio sull'argomento doping.

Nel proprio organigramma sportivo la Juventus infatti annovera come preparatore atletico Julio Tous Fajardo, non troppi anni fa ricercatore associato presso il laboratorio della performance sportiva (Inefc) dell'Università di Barcellona, entrato poi nel mondo pallonaro come preparatore del Barça di Rijkaard. Amedei racconta che il sospetto di Fajardo implicato nel mondo del doping si comincia ad avere con Rafa Nadal, di cui  Fajardo era preparatore.

Vista la delicatezza dell'argomento, riportiamo parola per parola quella che è la considerazione di Amadei. Ecco il passo del testo cruciale: 

"Già nel 2009 a seguito di una serie di infortuni dichiarati dal giocatore, lo spagnolo potè saltare i controlli antidoping prima di Winbledon, con una fitta rete di sospetti sollevata da colleghi tennisti e esperti dell'ambiente. Dopo il declino ci fù il possente ritorno del fenomeno spagnolo ma solo dopo una cura miracolosa. "Come si legge su TennisWorld Italia: "I giornali spagnoli hanno riportato che la cura di cui ha usufruito Rafa sia la PRT (Platelet Rich Therapy, terapia ricca di piastrine, traducendo alla lettera). Spieghiamo bene di cosa si tratta: il sangue del paziente viene preso e centrifugato in un macchinario, quindi il sangue coagulato viene iniettato nella zona dell'infortunio. Nadal stesso ha evidenziato come sia un trattamento "doloroso ed applicato direttamente sul tendine". Questo è un dettaglio non trascurabile, in quanto solo la parte del corpo in questione può ricevere il trattamento della PRT, altrimenti perseguibile dall'antidoping. Tamira Paszek infatti, per una variazione nella procedura sul trattamento alla schiena cui si è sottoposta nel 2009, è stata anche posta sotto indagine". Insomma un trattamento basato sull'iniezione di sangue "arricchito" con i fattori di crescita grazie al quale l'organismo rigenera più velocemente i tessuti lesionati nel corpo dell'atleta ed è impossibile determinare a posteriori questo tipo di pratica a meno che non sia dichiarata direttamente dall'interessato. Molti sospetti su Nadal, ma niente di concreto."

Il pezzo poi si conclude con una domanda, a questo punto scontata vista la premessa sviluppata: che ci fa un preparatore così nello staff bianconero? Attenderemo e FG vi informerà se la Juventus o un qualunque altro organo vorrà rispondere a quanto detto e riportato da Amadei.

Andrea De Pasquale

articolo tratto da
http://www.fantagazzetta.com/calcio-italia/juve-i-fantasmi-del-doping-sul-preparatore-fajardo-164119

INTER-FIORENTINA 2-1 - TERZA POSIZIONE

di settore.myblog.it/

Non è un caso che certe partite tu le possa giocare contro squadre che, appunto, giocano. Non contro squadre che adottano un agile 8-1-1 e agiscono in contropiede e poi magari ti fottono e ti gettano nel dramma più assoluto. E comunque si tratta di un progresso significativo, un progresso vero. Per dire: contro la Roma - una squadra che giocare gioca, anche se non sempre per se stessa - l'avevamo preso in quel posto, e invece con la Fiorentina abbiamo finalmente tirato fuori al momento giusto quel che spesso era mancato. La miglior partita, il miglior risultato, la miglior impressione, il miglior umore. Oddio, forse ci potevamo anche togliere uno sfizio, quello di trasformare non dico tutte, ma almeno i due terzi delle occasioni create, e quindi piazzare il botto, chessò, un bel 5-0 con cui impressionare tutta l'Italia e puntare alla beatificazione. Ma forse è meglio così, abbiamo battuto un colpo e adesso prepariamoci a mantenere la barra dritta. Senza esagerare con l'autostima. In fondo una settimana fa per l'immaginario sportivo italico - e anche per qualche bel tifosotto nostro - eravamo una squadra-disastro che non aveva gioco, palle, futuro. Sette giorni dopo ci ritroviamo con sei punti in più e una reputazione già restaurata, almeno fino al prossimo sfondone.

Nel frattempo - da qui al derby, che arriva lemme lemme con un profilo un po' così, causa un Milan un po' così - ci sfiniranno di domande. Non è che il vostro problema è Sneijder? Non è che siete provinciali con quella difesa a tre? Non è che per caso vi state convincendo di avere dato una sòla al Milan e di esservi presi con 7 milioni di conguaglio il giocatore che magari vi cambia la stagione?

E chi lo sa? (un consiglio: non rispondete, cambiate discorso, oppure fate finta che non vi interessi. Oppure se siete con un uomo e passa una donna con un bel culo esclamate: e basta con 'sto pallone, guarda che bel culo!)

E intanto si verifica una cosa interessante. Dopo appena 6 giornate, quindi a un'eternità di 32 dalla fine, e ancora in forte anticipo al solo arrivare - non dico del Natale - dell'ora solare, la classifica ha un suo perchè. Su cui, volendo, si potrebbe spendere qualche energia cerebrale. Sono (già) in testa e hanno (già) scavato un minimo solco le due squadre favorite, probabilmente le migliori, sicuramente le più rodate. La Juve è la Juve, e va bene, è la strafavorita. Ma il Napoli va che è una meraviglia, ha fatto 9 punti con tre delle squadre che giocano meglio (Fiorentina, Lazio, Samp) ed è molto positivo che tenga il fiato sulla gobba dei gobbi. Che l'Inter sia (già) al terzo posto è di ottimo auspicio. Alla giornata numero 7 una partita non banale - il derby, in trasferta - ci dirà un po' di più sui soliti argomenti che ci attanagliano: chi siamo, dove andiamo, quelle robe lì, you know.

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articolo di settore.myblog.it/

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L’analisi di Mr. STAMACCIONI

articolo di bausciacafe.com
E’ un fiume in piena Andrea Stramaccioni dopo la sconfitta interna subita con il Siena. Nella conferenza stampa post partita racconta quello che ha visto, analizza le cause della sconfitta, spiega le sue mosse e risponde in anticipo, di fatto, a tutte le obiezioni che sono state mosse in queste ore: dalle difficoltà tattiche incontrate ai cambi effettuati, dai rapporti con il Presidente a quelli con i tifosi fino ad arrivare al futuro della sua Inter. Queste le sue parole, nella trascrizione di SpazioInter.

Questo tipo di modulo, con tre giocatori offensivi in campo, alla lunga vi ha creato qualche problema a centrocampo. Avete forse subito un po’ la superiorità numerica del Siena in quella zona del campo?“Sinceramente non la vedo così. Il Siena oggi ha giocato con cinque difensori, due centrocampisti, di cui uno di qualità (D’Agostino, ndr), e tre giocatori in avanti. Il mio obiettivo dev’essere cercare di mettere in campo una formazione che insegua la vittoria. Avendo a disposizione tanti giocatori di qualità, voluti da me, il nostro compito dev’essere riuscire a far coesistere qualità ed equilibrio. Finora non ci siamo riusciti con continuità, alternando prestazioni soddisfacenti a situazioni in cui abbiamo concesso occasioni troppo facili ai nostri avversari. E’ evidente che c’è una carenza di equilibrio quando noi perdiamo il pallone, non solo per le caratteristiche dei nostri attaccanti ma anche perchè abbiamo esterni bassi cui piace spingere e che non aiutano i difensori centrali. Il loro primo gol nasce con Alvaro Pereira in propensione offensiva, Gargano che rincorre Rosina e la difesa che va in inferiorità numerica anche se schierata. Un gol clamoroso perchè, per come si era messa la partita, il peggio che ci poteva capitare doveva essere lo zero a zero”.
La soluzione può essere l’aggiunta di un difensore centrale?“L’ho già detto sabato, e fortunatamente l’ho detto prima della partita, perchè altrimenti avreste pensato che lo dicevo per colpa di questo risultato. E’ adesso che si vede lo spessore del nostro progetto. Solo ora possiamo capire se crediamo in quello che stiamo facendo. Io posso avere tantissime idee, ma sono i giocatori poi che le devono mettere in pratica. Al di là del risultato, quella contro il Siena è stata la migliore Inter vista in casa quest’anno, per continuità di spinta e per sicurezza difensiva. La sensazione, però, è che sia troppo facile creare una palla gol contro di noi. Detto questo, andiamo in una direzione che mantenga le cose buone costruite finora, cercando di porre rimedio alle cose che non vanno. Se dopo una sconfitta così dovessi buttare via tutto, allora farei meglio a cambiare mestiere”.
Quanto sta pesando l’assenza di Palacio?“Per quanto riguarda le assenze, non sono il tipo che cerca alibi. La partita la rigiocherei altre quindici volte anche senza Palacio. E’ vero che Rodrigo è l’unico giocatore della rosa con determinate caratteristiche, ma l’Inter non può dipendere da un solo giocatore”.
Il cambio Alvarez-Guarin non ha sbilanciato ancora di più la squadra?“Il Siena si era totalmente schiacciato con i cinque difensori nella sua trequarti, lasciando solo due centrocampisti. Alvarez aveva il compito di darci ampiezza, partendo da una posizione di interno destro ma cercando poi di puntare Del Grosso. In mezzo al campo eravamo Gargano-Cambiasso contro D’Agostino-Vergassola. Non abbiamo sofferto per quello”.
Alla squadra manca anche un po’ di cattiveria agonistica o si tratta solo di problemi tecnico-tattici?“La cattiveria può essere mancata altre volte, ma oggi i ragazzi hanno lottato su ogni pallone. Tra gli appunti che ci facciamo, sicuramente non c’è questo. Anzi, ho visto anche giocatori che non sono avvezzi alla lotta particolarmente motivati e vogliosi di far bene”.
Ha visto il Presidente nel post-partita? Come vi siete confrontati?“Il Presidente è stato con noi prima della partita ed è tornato dopo il fischio finale. Eravamo tutti molto giù per la sconfitta, ma il fatto che lui fosse lì con noi rappresenta quello che vi dicevo prima. Adesso si vede lo spessore del nostro lavoro, si vede la fiducia che c’è nel nostro progetto. Un progetto nuovo, con giocatori nuovi e un allenatore nuovo. Stiamo lavorando e la non-continuità nei risultati è sicuramente il nostro primo problema. Poi ci sono problemi tecnico-tattici che dovrò risolvere io e per i quali mi espongo in prima persona”.
Sono arrivati anche i primi fischi da parte del pubblico di San Siro. Cosa deve fare la squadra per scacciare questa maledizione?
“Grande rispetto per quella parte di pubblico che ci ha fischiato, hanno tutto il diritto di esprimere il loro parere. Ringrazio la Curva che ci ha incitato comunque, perchè applaudire quando le cose vanno bene sono capaci tutti. I fischi ci danno uno stimolo in più, gli applausi e i cori ci fanno capire quanto si creda nel progetto. Siamo i primi a non essere contenti”.
Alla luce di quello che si è visto finora, sul mercato poteva essere fatta qualche valutazione diversa?“L’unica cosa che ci è veramente mancata è un esterno destro d’attacco. Abbiamo cercato giocatori da Inter, ma non siamo riusciti a chiudere. Questo è l’unico ruolo che tatticamente è rimasto scoperto. Il secondo, ma meno importante, è il ricambio della punta centrale. Sicuramente in una gara come quella di oggi, volendo dare un po’ più di peso in avanti, sono andato in difficoltà, tant’è vero che ho chiesto a Ranocchia di spostarsi in attacco per darmi qualche centimentro in più nei minuti finali. Per il resto, aver costruito una batteria di cinque centrali, con terzini di grande spinta, mi offrirà la possibilità di giocare con una linea difensiva a tre, sfruttando le qualità di Chivu come playmaker basso. A centrocampo, giocando a tre, abbiamo pagato l’assenza di giocatori come Obi e Mudingayi che sono gli unici due in grado di dare un po’ più di copertura sull’esterno”.
Il passaggio alla difesa a tre è legato anche all’assenza di un playmaker nel settore centrale del campo?“Nei centrocampisti che abbiamo non c’è un regista. Non è detto, però, che una squadra non possa trovarlo nella linea difensiva. Nella Juve che ha giocato contro il Chievo è stato Bonucci a iniziare quasi tutte le azioni. E’ un assetto che permette di avere un giocatore libero per impostare la manovra. Ma non è questo il nostro problema. Abbiamo sempre costruito azioni pericolose, in tutte le partite. Il nostro problema è l’equilibrio nelle transizioni”.
La maggior parte delle occasioni sono arrivate da fuori area. Ti preoccupa la cosa?“Abbiamo incontrato una squadra che faceva densità negli ultimi undici metri. Sicuramente in questi casi è più facile arrivare alla conclusione con tiri dalla distanza, ma non è una scelta premeditata”.
C’è la possibilità di recuperare qualcuno per la trasferta di Verona?“Penso che nessuno degli infortunati abbia qualche speranza di partire titolare contro il Chievo. Spero di recuperare qualcuno per la panchina”.
Qual è il prossimo step per capire se la strada intrapresa è quella giusta?“Io devo schierare l’Inter più competitiva possibile. Per vincere dobbiamo mettere in campo le nostre caratteristiche offensive, cercando di mantenere solidità. Finora con risultati discontinui abbiamo raggiunto spesso la prima parte e quasi mai la seconda. In ogni partita c’è stata almeno una palla gol concessa troppo facilmente. Ci stiamo lavorando e non serviva questa partita per capire quali sono i nostri problemi. Non siamo contenti, ma c’è fiducia nel lavoro che stiamo facendo. Dobbiamo mantenere quello che c’è di buono e cambiare le cose che non vanno. Stiamo andando tutti nella stessa direzione, poi perdere non piace a nessuno. La cosa che mi interessa è non dover più commentare sconfitte così. Se ci battono è perchè devono averci messo sotto, facendoci una capoccia tanta”.
articolo di bausciacafe.com













INTER-SIENA 0-2

DEL METTERLA O DEL NON METTERLA

Al bar qualche giorno fa ne ho sentita una bellissima. Praticamente c'era uno che diceva: non vinciamo in casa perché eravamo abituati a giocare su un prato infame e quindi a gettare il cuore oltre l'ostacolo, mentre adesso giochiamo su un biliardo mezzo sintetico e quindi il livello di concentrazione è sceso. Al che io sono andato dal barista e gli ho detto: non so cosa hai dato a quello là, ma voglio la stessa cosa. Quindi oggi ero preparato alla sconfitta. Finché non rizolleremo lo stadio e rimetteremo la merda che c'era prima, basta, non ne vinceremo più una. Non siamo concentrati.

Vabbè, ma a parte queste tesi lisergiche, è difficile parlare di 'sta partita che doveva finire nel primo tempo e invece no, e quindi capita che poi le cose si incasinino oltre i tuoi demeriti - la sottile differenza tra il metterla e il non metterla nel giusto momento - e sul biliardo anche le altre squadre vanno veloci. Il mio amico del bar forse non aveva terminato il suo ragionamento: le squadre ospiti, che fino allo scorso maggio erano abituate a trovare a Milano un prato con le sabbie mobili, adesso trovano il biliardo e, in poche parole,

si trovano bene.

La statistica del rendimento tra casa e trasferta allarga la sua base e diventa più inquietante, ma al 23 di settembre io non credo a niente, neanche ai numeri. Credo che il turnover sia un'esigenza per una squadra rinnovata e che, come la statistica, deve allargare la sua base. Così come credo che, in un certo senso, il turnover-esigenza stia rinviando sine die il momento delle certezze, e noi ne avremmo un gran bisogno di certezze, uh se ne avremmo. In attacco si sta sostanziando uno dei più elementari dubbi della vigilia: se a uno viene il mal di pancia e l'altro - mettiamo il caso - non è in forma, i gol chi li fa? E poi: in casa contro squadre tipo il Siena - ci sono almeno dieci-dodici squadre tipo il Siena il serie A - sembrerebbe naturale schierare più bocche possibili in attacco, ma noi di bocche ne abbiamo poche.

Una sconfitta così a gennaio mi avrebbe gettato nella più cupa costernazione. Ma c'è ancora l'ora legale, c'è ancora una domenica in settembre: sono problemi di crescita, anche un po' di sfiga. Se non passano, ne riparliamo. Ora non suicidiamoci in massa come una setta giapponese né auspichiamo l'arrivo di cinesi, russi o emiri kuwaitiani: non siamo mica il Milan.

inter, siena

articolo di settore.myblog.it

Terremoto Emilia: insieme, per la rinascita

Mercoledì, 19 Settembre 2012 08:58[permanent link]permalink

[FOTO Mercoledì, 19 Settembre 2012 08:58]

 

MODENA - Concordia, strada provinciale di Mirandola. Case, scuole, chiese, cimiteri: i loro squarci nelle pareti, le loro crepe, le loro facciate sventrate raccontano quanto accaduto poco più di 100 giorni fa in Emilia. Ma da raccontare ormai c'è anche un'altra storia, quella di porticati sostenuti da impalcature che al termine degli incessanti lavori di sostegno verranno tolte, quella di macerie ammucchiate ai lati delle strade che piano piano scompariranno, quella di cartelli che recitano la prossima apertura di negozi. Il sorriso comincia a tornare tra le strutture in legno e i prefabbricati antisismici, i tendoni, le persone in fermento che hanno voglia di tornare a una vita per così dire normale.

F.C. Internazionale - anche grazie agli straordinari tifosi degli Inter Club - continua a stare vicino agli abitanti di queste zone, che hanno ricevuto nei giorni scorsi la visita di una troupe di Inter Channel. Insieme, per dare immagine e voce alla voglia di ricostruzione.

Dopo una giornata trascorsa nelle zone rosse e nelle tendopoli di Concordia e di Finale Emilia, in compagnia degli abbonati del canale tematico nerazzurro e dei residenti del luogo, il messaggio da riportare è chiaro: "Quando si vende il pane si dà anche l'idea che la vita ricomincia e continua", è il sindaco di Concordia, Carlo Marchini, a parlare così di fronte all'impegno dei suoi cittadini, perché se stupiscono le immagini di distruzione stupisce anche la volontà di tutti di voltare pagina.

A Concordia le attività commerciali, le banche, non si sono fermate e continuano a fare il loro lavoro nei container, il municipio è ospitato in un asilo, la chiesa in un tendone. Al termine di un'estate che ha dato un po' di tregua a tutti adesso la necessità più impellente è quella di dare ai bambini spazi per l'istruzione e le attività motorie, come ci ha mostrato Gianni Luppi, vigile di Concordia, tifoso nerazzurro, abbonato di Inter Channel: "Qui sorgeranno le scuole elementari e le scuole medie perché sono inagibili quelle cha avevamo prima. Dovrebbe sorgere anche una palestra ma purtroppo solo una per due scuole: si spera che ne costruiscano un'altra ma bisogna trovare i fondi. Le scuole elementari e medie riprenderanno in ottobre in prefabbricati antisismici".

Cambiando paese non mutano le priorità, a Finale Emilia uno dei progetti più importanti è la costruzione di un asilo che accoglierà i più piccoli al più presto, per accendere le speranze e la voglia di ricominciare. Un progetto appoggiato dalla Federlegno ma costruito con l'appoggio di moltissime aziende e singole persone, tra le quali l'avvocato Giorgio Spallone, anche lui accanito interista, fedelissimo di Inter Channel e finalese di nascita: "Ricostruire in tempo record questo asilo d'infanzia è un lavoro incredibile, non si può non dare una mano".

Una mano per passare da una tragedia a un nuovo inizio. Le immagini e le testimonianze, come i modi di intervenire, sono ancora tantissimi. L'Inter non dimentica.

L'approfondimento di Inter Channel su Concordia e Finale Emilia verrà trasmesso oggi alle 18.45 e 19.15. Repliche il 20 settembre alle ore 1.45, 9.45, 14.15, 17.45.

Case, fabbriche, chiese, monumenti, ma soprattutto uomini, donne e bambini. Ricostruisci insieme a noi, l'Emilia ne ha bisogno:

Beneficiario: COORD.EMILIA
Banca Popolare di Milano, Ag. 561 Cassano d'Adda
Codice IBAN: IT 10 L 05584 32800 000000000868
Swift/BIC: B P M I I T M 1 5 6 1 (da utilizzare solo per i bonifici dall'estero)
Causale: "PRO TERREMOTATI EMILIA"

 

Fonte : inter.it

se questo è un uomo ...


18 luglio 1942 – 4 settembre 2006


Sai, Giacinto cosa ci hai lasciato?

La consapevolezza di poter giocare o lavorare o tifare per l'Inter
 seguendo la sua linea di continuità.
Poter essere leali, coraggiosi, forti e semplici.
Avresti detto nerazzurri.
Per sempre con noi.






«Ora siedi sul trono dell'eternità»


IL DISCORSO DI JULIO CESAR

''Questa sera il presidente Moratti mi ha dato la possibilità di salutare i tifosi per tutto quello che abbiamo passato insieme. Grazie Presidente! Grazie per quanto fatto in sei anni, ho preparato una lettera per voi, cercherò di non piangere...Sette anni fa è arrivato a Milano un ragazzo semplice e sconosciuto al calcio europeo, però ha raggiunto i suoi obiettivi: diventare un portiere rispettato e vincente. Con tanto entusiasmo sono stato accolto ed è iniziata la mia avventura. La prima volta che ho indossato la maglia dell'Inter ho capito quanti tifosi appassionati aveva e che potevo realizzare i miei sogni. Ho lavorato duro e quando ho giocato la prima da titolare sono rimasto sorpreso ma contento della fiducia di mister Mancini. Da allora i sogni sono cominciati a diventare realtà, subito lo Scudetto. A tavolino? Può darsi ma me lo tengo stretto, non siamo stati noi ad aver sbagliato...negli anni successivi non ci siamo più fermati: Supercoppe, Coppe Italia, Scudetti, la squadra voleva sempre di più per se stessa e per il Presidente. Giorno dopo giorno abbiamo iniziato a costruire una storia che rimarrà sempre nella mia memoria. Insieme ai miei compagni abbiamo fatto una cosa unica per tutti: la famosa tripletta. Dopo 45 anni l'Inter ha vinto la Champions, e quel ragazzo semplice e sconosciuto ha realizzato tutti i propri sogni, grazie a quella famiglia che si chiama Inter. Grazie al Presidente, ai compagni e a tutti voi, al vostro affetto, vi porterò sempre nel mio cuore.''

-Julio Cesar


Un caro saluto a Julio, brasiliano nato per parare

cesar2Nuovi volti sono sbarcati in casa nerazzurra, professionisti con ottime carriere alle spalle, acquistati per rilanciare il club di Moratti, riportarlo in alto.

Si è parlato e i tifosi interisti sperano si continui a parlare positivamente, di acquisti importanti come lo sloveno Handanovic, i sudamericani Gargano e Palacio, ed il fantasista, genio e sregolatezza Antonio Cassano.

L'esordio stagionale nel preliminare di Europa League era stato positivo per quest'Inter che, ancora non poteva disporre in rosa, della grinta, determinazione, resistenza di Gargano: l'uomo dai sette polmoni; dell'estro fantasioso e delle prodezze di Cassano che porta con sé ed è inevitabile, assieme alla sua fantasia calcistica (qualità che in molti gli invidiano), il suo particolare carattere, sul quale si possono dare molti giudizi, etichettandolo come simpatico o irrispettoso, perlomeno in alcuni frangenti, oppure pazzo, la cosa certa è che possa rivelarsi difficile da gestire: è accaduto più di una volta, nessuno lo ha dimenticato.

I tifosi interisti devono sperare dimentichi le famose cassanate, si ricordi solo ed esclusivamente di giocare, vincere e farli sognare.

Da sogno è stata la partenza in campionato dei nerazzurri, vincenti tre a zero contro la neo promossa Pescara, con un Cassano utile all'armata di Stramaccioni: era dal 2006 che l'Inter non vinceva alla prima giornata.

L'inizio è buono, di gran lunga migliore di quello dei cugini rossoneri, ma i giochi sono appena iniziati e vedremo quando si faranno davvero duri chi riuscirà a giocare, ed avremo intere giornate per giudicare l'intera squadra milanese, le altre della A e le prestazioni dei vari acquisti interisti e non.

Non ci sarà più spazio per commentare le partite, esibizioni sul campo della saracinesca delle ultime stagioni nerazzurre, per anni uno dei migliori portieri al mondo, il migliore in Italia nelle annate trionfali, dei trionfi passando da Mancini a Mourinho.

Un altro fenomeno abbandona la serie A italiana, un brasiliano atipico, nato per parare anziché segnare: il Giulio Cesare nerazzurro, l'estremo difensore Julio Cesar.

Julio che sbarcherà a breve in Inghilterra al Queen Park Rangers, acquisto che pare una vera manna dal cielo per un club arrivato diciassettesimo nell'ultima Premier, riuscito ad assicurarselo con un contratto triennale.

Giocatore che merita come ultimo saluto, ultima riconoscenza, la standing ovation di un San Siro gremito.

Di portieri ce ne sono tanti, pochi arrivano ai livelli di Julio Cesar, una delle storiche casseforti nerazzurre assieme a Sarti, Zenga, Pagliuca e Toldo.

Gianluca Valotti

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SUSANA WERNER il suo saluto su twitter

una giornata in cui SUSANA ha voluto salutare noi interisti tramite twitter
ecco i suoi emozionanti tweet  

@suwerner

GRAZIE SU Occhiolino

 

Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con tutti in Italia. Ho amato l'Inter con tutto il mio cuore, era una parte di me, forse più di 50%.

Ho conosciuto dei locali speciali, il migliore cibo del mondo,oh la pasta! Il tiramisu, mamma mia!

La gelateria Marghera, la migliore in assoluto!!!

Non ho mai studiato l'italiano e forse mi pento di questo, una lingua bellissima!!!

Quanto siete belli, fashion! Non amo la moda, forse perché sono una brasiliana che ama la semplicità, ma ammiro i negozi...

Avevo l'intenzione di andare a vivere in centro, che spettacolo!però ho sempre scelto di stare vicino alla scuola dei miei figli.

Non ho mai parlato in tv della nostra vita privata, ho cercato l'anonimato qui, per tanti motivi: uno perché la mia carriera

È stata costruita a Rio de Janeiro e non qua, quindi non essendo italiana non mi permettevo di recitare in una soap opera ...

Ho accettato dopo tanti anni in Italia di fare una piccola partecipazione in un programma di ballo e certo mi sono divertita, niente calcio

Parlare di Julio, è come parlare della nostra vita privata, quindi ho evitato.

Lo amo e lo stimo tanto, è il marito che ho sempre sognato, ha un carattere bello, solare, honesto e sensibile ;-) l'uomo dei miei sogni

E per questo ho anche accettato cantare per lui il mio amore da "Chiambretti Night" che emozione!

Scusate il mio italiano, che ovviamente non sarà mai perfetto.

La Sardegna mi toglie il fiato! Splendida! Il mio rifugio favorito in Italia.

Vedere il Duomo da vicino è come sentire Dio che ti abbraccia. Li mi sento in paradiso.

Cosa dire del San Siro??? Trovare un appartamento da dove si poteva vedere lo stadio ... sono riuscita! Che sogno! Che orgoglio!

Provo dei sentimenti strani ora, mi viene da piangere come una bambina ma non so neanche il perché. Vedo dei messaggi che mi distruggono!

Messaggi che mi distrugge dentro di felicità! Siete sempre stati meravigliosi con me

Volevo dire grazie ma non riesco. Non riesco dire ciao a nessuno neanche quando torno dal Brasile per fare altre 6 mesi qui.

Sono cresciuta in un mezzo dove l'immagine è tutto, ma ho imparato anche a non dare importanza a l'immagine che creano di te.

Mi ricordo quando ero una ragazzina e lavoravo già in tv, avevo 17 anni,ero magrolina e mi dicevano che non potevo essere quella donna sexy

Che vedevano in tv. Cavolo come può una ragazzina di 17 anni essere una donna sexy? Ma è quello che vende, è quello che fanno di te ...

Le mie amiche hanno avuto 100 fidanzati io 3 e se mi vedessero con un quarto( parlo di 12 anni fa) sarei vista come ...

Sono una persona molto aperta, solare, mi piace salutare le persone, ma a 35 anni so scegliere bene chi entra a casa mia.

Ho die splendidi figli. Giulia è piccola e non capisce ancora che cosa è la vita e Cauet è un ragazzo che ama l'inter.

Pensa che non indossa la maglia del flamengo perché lo prendevano in giro...

Hahaha quante storie da ricordare. Io che non seguo il calcio e avevo deciso di fare la brava con voi tifosi hahaha vi devo raccontare una:

Una volta ero a fianco di un giocatore che parlava in portoghese con i tifosi che gli chiedevano l'autografo. Mi sono sentita male di non

Non averlo salutato. Dopo l'autografo io lo saluto con un "Oi" e gli chiedo se era il nuovo brasiliano della squadra hahaha lui mi risponde:

No!però parlo portoghese. Che figura! Volevo sparire, stavo già pensando alla sua moglie, una compagnia in Più per me a Milano hahaha

Mi sono scusata, mi sono alzata e detto: qualsiasi cosa che hai bisogno parli con Julio, mio marito. Dopo questo meglio continuare a vedere

Le partite da casa hahaha mi sono convinta. Li non era il mio posto. Come fa una moglie non urlare come un tifoso allo stadio?

Beh! Meglio a casa. Quindi mi scusate se non sono stata una brava tifosa, ma lo ero da casa mia.

Vi amo tifosi!!! Amo l'Inter e rimarrà nell mio cuore tutti questi anni e tutti i bei ricordi che mi avete proporzionato, Se si scrive così.

Un saluto con tutto il mio cuore, Su

Grazie Monica Volpi( adoro te e la tua famiglia), Grazie Bedi Moratti (meravigliosa) grazie "papà" Moratti(cosi eri menzionato a casa)...

Grazie anche a Marco Branca, che mi sta molto simpatico ed è sempre stato gentile ed educato con me allo stadio.

Basta, forse ho finito. Dopo 7 anni diventa difficile…sono tante persone da ringraziare.

Ora di pensare al futuro, che non ci aspetta. Here we go!!! So excited!!! Un mix di sensazioni.

Triste da una parte … felice da un'altra. Normale, meritiamo delle belle avventure.Dai! Si va avanti, coraggio e let's go!

vi devo fare vedere una cosa bellissima

Repliche dei trofei che sono arrivati a casa nostra...

Questa è la prima foto

Collegamento permanente dell'immagine integrata

E questa è la seconda foto, dedicata a voi

Collegamento permanente dell'immagine integrata

:-) belli vero?

Tutti i tifosi che entrano a casa mia impazziscono!!!

Ragazzi io volevo tanto fare una sorpresa a Julio ma non ci riesco. Mi viene da piangere tutto il tempo. Questa proposta è bella ma..

non ci riesco

Lui troverà la maniera di salutarvi...sono sicura

è solo che non posso parlare o decidere per lui. Parlo per me ma credo troverà un modo. Domani fine pomeriggio sarà a Milano e saprò ...

Ringrazio a skysport 24 che mi ha appena chiamato ma non mi va di parlare. Lo farà Julio.

hahaha la linguaccia! :-) matto. Era la foto di sfondo del mio cellulare.

ok una pausa. Devo fare un po di cose qua a casa. A domani.

Non so se Julio ha già firmato ... quindi domani nuovi capitoli. Baci a tutti

 

@suwerner

 

 

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Statistiche della prima giornata

 

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Serie A Tim: partenza sprint per i giovani tecnici.

I più pericolosi sono i viola guidati da Montella.

Maggior possesso palla per l’Inter targata Stramaccioni.

Esordio con vittoria interna per la Juventus del duo Conte-Carrera (2 a 0 sul Parma), netto successo esterno per il Napoli (0-3 a Palermo), di buon auspico lo 0 a 1 della Lazio ai danni dell’Atalanta, partenza sprint per i giovani tecnici: Montella (2 a 1 contro l’Udinese), Ferrara (0 a 1 al Meazza contro il Milan) e Stramaccioni (0 a 3 contro il Pescara). Doppio Chievo (2 a 0 sul Bologna) e Genoa (2 a 0 sul Cagliari). Pareggio a suon di goal per la Roma (2 a 2 contro il Catania), reti inviolate tra Siena e Torino.

I viola guidati da Montella sono la compagine ad aver creato i maggior pericoli alla retroguardia avversaria (83.6%) a fronte di 21 conclusioni totalizzate, 11 delle quali nello specchio della porta difesa da Brkic (record assoluto per la 1° giornata). Segue l’Inter con una percentuale di pericolosità pari al 77.7% e la Juventus (72%).

L’inter di Stramaccioni detiene il primato del possesso palla (33’:25’’), palloni giocati (779) e passaggi riusciti (76%). Il Milan costruisce tanto (possesso palla 32’:22’’, 73.8% di passaggi riusciti, supremazia territoriale 16’:13’’) ma delude in fase conclusiva (45.7% di pericolosità nei confronti della retroguardia avversaria).

Morgan De Sanctis guida la graduatoria dei miglior nel suo ruolo (I.V.G. pari a 27.4), in difesa spicca lo juventino Lichtsteiner (24.4), a centrocampo svetta Sneijder (26.4), primato di Jovetic tra gli attaccanti (27.3).

Lo rileva il Report n. 16/2012 elaborato dall'Osservatorio Calcio Italiano, website monitoring della manifestazioni calcistiche in Italia.

 

Osservatorio Calcio Italiano
Informazione, Ricerche, Approfondimenti e Studi riguardanti il panorama calcistico italiano.
Web: http://www.osservatoriocalcioitaliano.it

 

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VOTO ANTONIO

CASSANO

images.jpgOh ragazzi! (alla Bersani). Non siamo più nel 2010, e neanche nel 2008, e neanche nel 2006 (segue corposo elenco di altri anni morattiani). Siamo nell'anno 2012, quello di Fitch, di Moody's, di Platini, delle pezze al culo vere o presunte, dei cinesi che ci sono e non ci sono, delle entrate che devono entrare prima delle uscite, dei calciatori cari (in ogni senso) di cui disfarsi, del cinismo finanziario della società meno finanziariamente cinica dell'universo. Insomma, ci piaccia o no, a queste frequenze dobbiamo sintonizzarci. Non è corretto  rapportarci alle squadre che spendono e spandono quando la nostra non spande più e adesso nemmeno spende granchè. Tutto il resto è parlarsi addosso, o sprecare fiato, o far finta che tutto sia come prima (niente è come prima). Siamo da terzo posto, da sesto, da ottavo? Ve bene (no, non va bene, ma ci siamo capiti, ci stiamo capendo), vedremo, mancano 38 partite alla fine del campionato. Magari sì e magari no. Nell'attesa: tiferemo, sosterremo, urleremo, gioiremo, ci incazzeremo. Come sempre, del resto.

Doverosa premessa per parlare di qualsiasi cosa e, nel caso specifico, di Cassano. E ora parliamone (e dividiamoci, come nei migliori dibattiti).

Modalità criticona (primo arancio). La campagna acquisti prosegue secondo criteri faticosi da comprendere. Dopo Palacio e Mudingayi arriva un altro trentenne: quindi, non è linea verde, è linea non-si-sa-cosa. Parlando dell'ingaggio di Cassano, non è neanche linea risparmiosa. Parlando del giro-vita di Cassano, poi, anche la stessa parola "linea" diventa inadeguata. Ci manca un pezzo un po' dappertutto (un terzino, un centrocampista, un centravanti), ma in compenso abbiamo più trequartisti di chiunque, compreso il Psg che pare ne abbia comprati quindici sottobanco. E l'armonia dello spogliatoio? L'armonia dello spogliatoio! Questo mette zizzania, fa casino, diamogli sei mesi e darà del figliebbucchino a metà dei consiglieri di amministrazione, e a Natale si mangerà due pandori al giorno, e alla buvette di Appiano scambierà lo zucchero con il sale e il latte freddo con il Guttalax. Cosa ci serve un Cassano che non torna, che non corre, che non segna, che non va alle serate degli Inter club? Bah.

Modalità ottimista di sinistra (secondo rosso). Nel campionato delle pezze al culo generalizzate, nel campionato dove dovrai giocartela con quattro o cinque squadre decenti e con tredici o quattordici candidate alla serie B ad honorem, ecco, siamo così sicuri che Cassano non vada bene? E allo stadio per chi ci andiamo? Per chi alziamo il culo dai nostri divani? Cassano è l'apostrofo rosa tra le parole "m'hai preso per la gola un'altra volta stronza di una Inter che lo sai che ti amo". A Cassano auguro di essere quello che non è stato Baggio da noi, preso a 31 anni per fargli fare una trentina di partite intere in due anni, cioè nulla. Cassano è una gigantesca testa di cazzo e un giocatore sopraffino se ce n'è uno. No, per dire: chiedetelo a Prandelli. Chiedetegli perchè agli Europei ha lasciato a casa il centravanti depresso dell'Inter e si è portato un cardiopatico sovrappeso consegnandogli la squadra. E sarò terribilmente fatuo e insostenibilmente superficiale, ma la prospettiva di vedere giocare insieme Milito Sneijder e Cassano provoca solo a me un'erezione tipo il canottiere inglese medaglia di bronzo?

Mi sorreggono due certezze, all'unisono: che probabilmente Cassano Antonio non ci risolverà una sega; che Cassano Antonio però ci regalerà quel che sa fare, e quel che sa fare è il calcio, il calcio che ci piace o che dovrebbe piacerci di default, sapete, quei palleggi, quei gesti, quei tocchi, quegli assist, quei lampi di genio, quei movimenti di anca, quei ritorni stanchi verso la metacampo che faranno mugugnare mezzo stadio e faranno dire all'altra metà "ma non rompetegli il cazzo, dai!". No, mi permetto di parlare di queste antichità a chi pensa al calcio solo in senso muscolare, statistico, podistico, machista. Allo stadio non mi hanno mai trascinato i recuperi di Lucio o in rinvii di Cannavaro. Sono di quelli che amavano vedere il culo basso e la testa alta di Beccalossi. E sono di quelli che, pur fieramente anti-recobiano, speravano di vedere Recoba giocare o magari solo entrare nella ripresa, perchè le partite impossibili magari non te le risolvono necessariamente quelli con gli addominali a tartaruga.

Forse proprio perchè di fronte a una stagione con poche speranze, forse proprio perchè di fronte a una prospettiva non proprio rosea nemmeno nel medio periodo, non vedo perchè dovremmo negare a un giocatore di pallone - uno dei pochi veri giocatori di pallone - la possibilità di regalarci quella vecchia, desueta, impalpabile e inutile cosa chiamata divertimento. Il resto verrà da sè, bello o brutto che sia. Viva l'Inter. 

provino_cassano.jpg

articolo di http://settore.myblog.it/

Da 18 anni in campo, per sempre nei nostri cuori

 

Gli INTERISTI tifosi dell'epoca della Grande INTER raccontano di Facchetti che era un esempio raro di sportività e devozione alla maglia. Dicono che avere un Capitano del genere è una fortuna che pochi tifosi possono permettersi di vantare.
Un giorno anch’io dirò lo stesso ai miei figli, parlando di TE.
AUGURI JAVIER, da 18 anni in campo, per sempre nei nostri cuori.

buon compleanno JAVIER ZANETTI

Grandi tifosi per un Grande Capitano #AuguriImmensoZanetti

Dopo 7 finali CONSECUTIVE, l’INTER non giocherà la Supercoppa Italia

 

Sabato 11 agosto Juventus e Napoli  giocheranno la 25° Super coppa italiana.

Dopo 7 ANNI consecutivi l’INTER non la giocherà.
 

I SETTE anni di finali consecutive, naturalmente sono un RECORD che la stampa si guarda bene dal sottolineare. Non so se il superamento di questo record potrebbe mai essere quotato da siti come Paddy Power  scommesse sul calcio , forse potrebbe farlo qualche sito inglese di scommesse pazze, perché questo RECORD che alla stampa piaccia o meno è destinato a durare per molti molti moltissimi anni.
Era il 20 agosto 2005 quando abbiamo vinto contro la juve in una battaglia molto dura terminata ai tempi supplementari Juventus Inter 0-1dts  GOL di VERON, poi il 16 agosto 2006 fantastica sfida con la roma una grandissima rimonta che parte dal vantaggio della roma per 3-0 i 2 gol di VIERA e il gol di CRESPO ci consentirono di andare ai supplementari e a FIGO di fare il gol della vittoria finale Inter Roma 4–3dts.
 Il 19 agosto 2007 arriva una sconfitta, ancora come avversario la roma per 0-1 .
Il
24 agosto 2008 si torna alla vittoria a decidere i rigori, per l’ennesima sfida contro la roma 2-2 al termine dei 90 minuti gol di MUNTARI e BALOTELLI poi supplementari e vittoria finale ai rigori per 6-5  ( ultimo rigore decisivo di Capitan ZANETTI ).
La quinta finale la giochiamo a Pechino stavolta contro la Lazio  8 agosto 2009, la data molto anticipata e molta sfortuna, ci porta alla sconfitta, Inter-Lazio 1-2 gol di ETO’O. Il 21 agosto 2010 torniamo alla vittoria di questa coppa, l’Inter dopo aver vinto il TRIPLETE vince il quarto trofeo di un 2010 storico, Inter-roma 3-1 gol di PANDEV e doppietta di ETO’O, arriverà poi il quinto trofeo del 2010 ottenuto nel MONDIALE PER CLUB. Il 6 agosto 2011 arriva la SETTIMA FINALE CONSECUTIVA purtroppo è una sconfitta dura in un derby equilibrato, l’Inter passa in vantaggio con SNEIJDER ma poi perde il controllo della partita, le molte assenze di giocatori reduci da impegni con le loro nazionali ci penalizza, ancora una volta la data ci gioca contro, milan-Inter 2-1 .

La classifica delle vittorie della SUPER COPPA ITALIA dei vari club è questa : milan 6 , Inter 5 , juve 4 , lazio 3 , roma 2 , napoli 1 insieme a samp , fiorentina e parma .
Quindi la prossima finale che si giocherà ancora a Pechino, tra juve e napoli  nel caso di vittoria bianconera, li porterebbe a raggiungerci,  la juve è data per favorita nelle
scommesse sulla  Supercoppa Italiana ma il napoli ha i giocatori e la voglia di vincere per ribaltare i pronostici, chissà come e se le vicende di conte bonucci pepe e poi i rumors sul prossimo filone di indagini di napoli potranno influire. Nel napoli c’è Pandev che nel 2010 è stato decisivo con suo gol, una Super coppa Italia l’ha già vinta e contro la juve ha delle buone statistiche, poi il napoli dovrebbe poter contare su cavani rientrante dalle Olimpiadi, insomma una sfida equilibrata che potrebbe essere decisa dalle individualità.


COMUNQUE IL NOSTRO RECORD DI 7 FINALI CONSECUTIVE E’ AL SICURO

 

Il garantismo da Curva Sud

 

Così si trasformano i casi gravi della giustizia sportiva in casi fatui

di Piero Vietti@pierovietti

Il calcio è cosa buona e giusta, da quando è stato inventato diverte, educa, emoziona, insegna, esalta e intristisce. Il gesto atletico, il dribbling ubriacante, il gol capolavoro, il miracolo del portiere. Forse nessuno sport è così metafora della vita quanto il calcio, pulito per definizione e nel contempo naturalmente sporco, come tutto a questo mondo. Allo stesso modo la giustizia sportiva appare, mai come di questi tempi, metafora della giustizia italiana, con tutto quello che ne consegue: protagonismi dei magistrati, caccia alle streghe, arresti in favore di telecamera, processi mediatici che finiscono nel nulla e il solito schierarsi su due fronti, giustizialisti e garantisti. Con una differenza sostanziale, però: nel calcio il garantismo diventa immediatamente grottesco, allegro e spesso fatuo. Garantismo da bar sport, annacquato, e dunque svilito, dal tifo sportivo. Lo si vede in questi giorni di deferimenti sul calcioscommesse, con il caso del patteggiamento (rigettato) chiesto dall’allenatore della Juventus, Antonio Conte, accusato di non avere denunciato un paio di partite truccate dai suoi giocatori ai tempi in cui allenava il Siena. Di colpo nei commenti il capo d’imputazione svanisce, social network, blog e giornali diventano curve, il problema è l’attacco alla propria squadra, chissenefrega delle altre squadre colpite da penalizzazioni più gravi. Ieri, quando il procuratore Palazzi ha chiesto 15 mesi di squalifica per Conte, Andrea Agnelli ha parlato di “dittatura dei giudici” (come se fosse Berlusconi, o Cicchitto, o il Foglio). Nel paese delle carceri che esplodono, delle custodie cautelari che non finiscono, dei sospettati incarcerati perché confessino, il garantista tifoso (solitamente inappuntabile) trasforma casi gravi in casi fatui, riduce tutto in burla grottesca, meglio se con un tweet da curva Sud.

Il garantismo pallonaro, oltre che essere annacquato, viaggia a fasi alterne, è subito abbandonato se a essere colpito è il rivale storico, al quale anzi spesso e volentieri viene rinfacciato qualche trascorso con la giustizia sportiva, in quel caso sì giusta (o manchevole di avere colpito l’avversario a dovere, ma la differenza è sottile). Un conto è sostenere che – nel caso specifico – Conte non è colpevole di omessa denuncia, un altro partecipare al dibattito sul caso omettendo la gravità del reato contestato, trasformando la difesa da tali accuse in consigli da allenatore in canotta e rutto libero (“patteggia!”, “non patteggiare!”, “mandali a fanculo!”, “dimostra la tua innocenza!”, come in un derby). Permettere che una partita di calcio sia truccata (nel caso di Conte ancora tutto da dimostrare, peraltro) è cosa grave, nel paese in cui un accusato per bancarotta finisce in carcere per un anno e viene distrutto non si può ridurre un’accusa come la truffa sportiva alla stregua di un coro della tifoseria avversaria a cui ribattere dicendo che l’arbitro è cornuto.

© - FOGLIO QUOTIDIANO http://www.ilfoglio.it/soloqui/14468

di Piero Vietti   –   @pierovietti

Inter, solo 2 vittorie esterne più nette del 3-0 di Spalato

 

Cattura4Il  3-0 col quale ha superato  l’Hajduk nell’andata dei preliminari di Europa League 2012/13 è il 6° successo in trasferta dell’Inter nelle coppe europee con 3 gol di scarto. I 5 precedenti si sono verificati col punteggio di 3-0 (4 volte) e di 4-1 (1). L’ultimo risale a 9 anni fa: 3-0 a Londra contro l’Arsenal il 17/09/2003 nei gironi della 1° fase di Champions 2003/04. Risultano soltanto 2  le vittorie nerazzurre con un divario più alto: 5-1 a Valencia il 20/10/2004 (gironi 1° fase di Champions 2004/05) e 6-1 ad Hannover il 5/10/1960 (ottavi Coppa delle Fiere 1960/61).

 

articolo di
Massimo Girgenti
http://calciostatistiche.blog.espresso.repubblica.it/calciostatistiche/2012/08/inter-solo-2-vittorie-esterne-pi%C3%B9-nette-del-3-0-di-spalato.html#more

INCOMPETENZA O COS’ALTRO

 

Sulla questione Inter-cinesi-stadio i giornalisti italiani stanno dimostrando un'incompetenza e una superficialità incredibili .

Eppure le cose sono più semplici di quanto vogliono o cercano di far credere , basterebbe leggere con un minimo di attenzione tutto il COMUNICATO dell’INTER
che non è ne scorretto ne superficiale ne ambiguo.

riportiamo qualche stralcio del COMUNICATO dell’INTER e cerchiamo di spiegare ulteriormente, ancora più chiaramente e il più possibile .

“Internazionale Holding S.r.l. comunica di aver raggiunto in data odierna un accordo che prevede l'ingresso di un gruppo di investitori cinesi nel capitale di F.C. Internazionale S.p.A. La famiglia Moratti continuerà a mantenere il controllo della Società, mentre il gruppo di investitori cinesi sarà il secondo più grande azionista.”

in questo passaggio si dice chiaramente che UN GRUPPO DI INVESTITORI quindi persone non società, (volgarmente si direbbe un CORDATA di investitori), investirà nell’INTER diventando i secondi maggior azionisti

-

“Contestualmente China Railway 15th Bureau Group Co., Ltd., controllata da China Railway Construction Corporation, e F.C. Internazionale S.p.A. hanno avviato una collaborazione per la costruzione di un nuovo stadio di proprietà entro il 2017”

in questo passaggio si dice chiaramente che ChinaRailway15thBureauGroupCo.Ltd. e non CRCC ChinaRailway ConstructionCorporation che è la sua sua società controllante costruirà lo stadio

-

“Al fine di garantire ai nuovi azionisti adeguata rappresentatività, entreranno a far parte del Consiglio d'Amministrazione di F.C. Internazionale S.p.A, a partire dal prossimo mese di ottobre, la Signora Kamchi Li, il Signor Kenneth Huang e il Signor Fabrizio Rindi.”

in questo passaggio si dice chiaramente che a partire da OTTOBRE in rappresentanza del GRUPPO DI INVESTITORI  (la CORDATA di investitori) entreranno nel consiglio di amministrazione dell’INTER e si fanno i nomi dei rappresentanti

-

“Internazionale Holding S.r.l. e F.C. Internazionale S.p.A. sono state assistite da Four Partners Advisory SIM S.p.A. e Lazard & Co. S.r.l. in qualità di consulenti finanziari e da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP in qualità di consulente legale.

La controparte contrattuale e China Railway 15th Bureau Group Co., Ltd. sono stati assistiti da Gallipos AG ed UBS AG in qualità di consulenti finanziari e dallo Studio Legale Associato Negri-Clementi in qualità di consulente legale.”

infine in questo passaggio nel comunicato si ha persino lo scrupolo e la correttezza di specificare le società consulenti e legali che  hanno permesso di chiudere l’operazione tra le due società riguardo lo stadio

RIASSUMENDO

AzXiP8xCMAARjvs

1) ChinaRailway15thBureauGroupCo.Ltd. (non CRCC ChinaRailway ConstructionCorporation sua controllante) costruirà lo stadio.
2) Da ottobre la Signora Kamchi Li, il Signor Kenneth Huang e il Signor Fabrizio Rindi NUOVI AZIONISTI in rappresentanza di una cordata di investitori

La stampa ITALIANA ha creato una confusione incredibile confondendo nomi di società e di investitori mischiando il tutto , probabilmente senza comprendere che l’argomento non è calcistico ma finanziario e le parole scritte contano per quello che sono. Naturalmente la stampa estera ha riportato le notizie in arrivo dall’Italia e COME CONSEGUENZA ha costretto CRCC China Railway Construction Corporation a dover smentire , NON IL COMUNICATO dell’INTER ma bensì le notizie riportate scorrettamente  e superficialmente.

I motivi per cui i comunicati di CRCC si sono resi OBBLIGATORI sono spiegati qui http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=59572

In Cina le società NON possono investire all’estero al di fuori del proprio business

"La proprietà parziale di una squadra di calcio italiana non dovrebbe essere un obiettivo per gli investimenti di un'impresa di costruzioni come la Crcc", scrive il quotidiano. Il governo, osserva China Daily, impone alle imprese statali di espandersi all'estero rispettando il proprio "core business". Se la Crcc insiste nel dire che le quote nell'Inter sono solo un investimento per il suo lavoro di costruzione, i regolatori nazionali dovrebbero capire che il muro eretto per prevenire investimenti azzardati all'estero è troppo basso e può essere saltato".

In tutta questa confusione di comunicati di interpretazioni sommarie ecc. diamo merito ai giornalisti di www.fcinter1908.it e www.fcinternews.it che fin da subito stanno cercando di fare chiarezza.

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