CHE MERAVIGLIA

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PROVA SPECIALE

muntari.jpgVogliamo contestualizzare e relativizzare? No, perchè i partitoni con il Fanfulla son buoni tutti a farli. Noi invece abbiamo giocato una partita strepitosa contro una Juve che arrivava da cinque vittorie consecutive in campionato (più quelle in coppa) e pensava seriamente di sistemarsi la coscienza anche quest'anno venendo a San Siro con l'obiettivo minimissimo di un punto, sperando seriamente in qualcosa di più. E siccome questa, in molti passaggi, è stata finora la stagione dei dubbi (dubbi da capolista, per quanto fossero pesanti e pregnanti), assistere a una prova del genere nel momento del maggior bisogno (la Juve, la testa della classifica da difendere, a tre giorni dalle partite della nazionali) è stata proprio una bella cosa, ma bella bella. E che dire del dopopartita, con Mourinho che confessa che a lui piace giocare bello largo con una punta e due ali, ma che questa Inter rende meglio con due punte e il centrocampo messo in un certo modo? Ragazzi, come sarebbe bello se le cose fossero così semplici. Domani è un altro giorno, però mi beo di quello che ho visto. Un primo tempo meraviglioso, una difesa praticamente perfetta, un centrocampo reattivo, un attacco da paura (che rinuncia ai gol stupidi) (è bello quando si vince nonostante tutto ciò) e - dulcis in fundo - un gol di culo. Siamo stati più straripanti che a Roma con la Rometta: questa - operaia finchè si vuole - era la Juve. Mi verrebbe quasi da dire che, tra i tanti addebiti che gli facciamo, lo Speciale ci sta rendendo migliori nelle occasioni che contano. Se non fosse per quel buco nero del derby, quasi ci giurerei.

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PERFETTI o quasi ...

INTER - juventus = 1 - 0

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MANCINI VINCE LA PANCHINA D'ORO. UN ANNO DOPO.

mancini panchina d'oro

Roberto Mancini succede a Cesare Prandelli nell'albo dei vincitori della Panchina d'oro, premio che ogni anno viene riservato al migliore allenatore della stagione precedente ed assegnato in base ai voti dei colleghi mister. Un riconoscimento meritato ma postumo, che non cancella l'ingiustizia per il verdetto di 12 mesi or sono, dopo lo scudetto dei record.

Ricordo bene le polemiche che accompagnarono quella scelta, effettuata in piena fase di scomodo dominio nerazzurro sul campionato e le dichiarazioni del Mancio che snobbò la manifestazione e rivendicò come il suo premio fosse la panchina nerazzurra. Altri tempi, in tutti i sensi.

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Perfetto Mourinho

CONTINUA ...

Conferenza stampa dopo Udinese (9 Novembre)
youtube.com/user/mourinhoitalia

Processo GEA

CHIESTI SEI ANNI PER MOGGI

Il pm Luca Palamara ha fatto le sue richieste di condanna nel processo Gea: sei anni per Luciano Moggi e cinque per il figlio Alessandro, per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con violenza e minacce. Non solo, a seguire: tre anni e sei mesi per Franco Zavaglia, due anni e quattro mesi per Francesco Ceravolo, un anno e quattro mesi per Davide Lippi e otto mesi per Pasquale Gallo.

Per tutti, tranne che per Luciano Moggi, il pubblico ministero ha chiesto l'applicazione delle attenuanti generiche. Il tutto al termine di una requisitoria durata quasi sei ore, che ha chiuso un'udienza apertasi con le ultime battute della fase dibattimentale e che ha visto Ceravolo rilasciare dichiarazioni spontanee.  Il pubblico ministero ha ripercorsotutti i fatti e gli episodi contestati, formulando le sue richieste. Ora la parola passa alle parti civili e alla difesa di Gallo (giovedì 13 novembre) e agli altri avvocati difensori (il 2 e 4 dicembre). Infine,  il giudice Luigi Fiasconaro si ritirerà in Camera di consiglio e la sentenza è prevista per l'8 o il 13 gennaio.

http://www.affaritaliani.it/sport/seiannimoggi111108.html

Confronto

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L'unico confronto che merita di essere dibattuto tra Josè Mourinho e Roberto Mancini ( farlo con l'anno passato così come fanno semplicisticamente molti giornalisti o con il primo anno del Mancio come fa il portoghese non è realistico ) è una pericolosa similitudine: il burrascoso rapporto con gli organi di informazione e il terribile clima del nostro calcio.

Dopo una stucchevole e finta luna di miele durata meno di un amorazzo estivo, Special One ha forse compreso perchè il suo predecessore nell'ultima fase della gestione sembrava un uomo sull'orlo di una crisi di nervi, sfinito da troppe battaglie con l'esterno e pure da innumerevoli bracci di ferro con giocatori, società e tifosi nerazzurri.

Pochi credevano che se ne sarebbe reso conto così in fretta, la maggior parte però se lo aspettava come gli inevitabili scazzi di Zamparini con i suoi allenatori; conosciamo come funzionano le regole non scritte del calcio e dei media nel nostro Paese e l'impossibilità di Massimo Moratti di poter fare qualcosa per cambiare lo status quo. Senza i soldi delle tv a pagamento e gli spazi di discussione sui quotidiani sportivi le due predominanti entrate nel bilancio ( cessione dei diritti e sponsorizzazioni ) non esisterebbero.

POCHI CON MOU, TANTI CONTRO. COME CON MANCINI.

Detto questo ( e ribadito che sono disposto ad appoggiare qualsiasi iniziativa seria per levare una voce di protesta che non sia chiedere di fare il tifoso con i paraocchi o inviare mail alle redazioni con gli errori pro Milan )è ovvio quale sarà lo scenario definitivo: una piccola parte di professionisti dell'informazione si schiereranno con Mou e tutti gli altri troveranno qualsiasi pretesto per attaccarlo.

Fu una delle molle che mi convinse ad aprire il blog nel 2006 e noto con dispiacere che i punti di contatto fra le due situazioni sono più di uno, a partire dalla temeraria incoscienza di dire quel che si pensa alle principali e potenti penne del giornalismo italiano e di non rivelare loro in anticipo, magari a cena, la formazione del weekend.

L'ESEMPIO DI ANCELOTTI

In questi rapporti è un maestro Carlo Ancelotti, che non a caso era l'ospite principale durante la recentissima riunione organizzata dall'USSI sul rapporto con la stampa. Non andare mai allo sconto e ricercare ironia e buon senso nelle conferenze stampa aiuta anche a proteggere per lunghi mesi vicende personali che dovrebbero essere la manna per il gossip nostrano.

Essere allenatore del Milan aiuta, è indubbio: da nessun'altra ci si sente con le spalle così coperte per il solo fatto che il 50% dei media è in mano al tuo presidente. Si devono accettare i Shevchenko, i Ronaldinho, i Beckham e trovare ogni anno una diversa soluzione del puzzle, però sulla bilancia ci sono tanti altri vantaggi.

PERCHE' LA LUNA DI MIELE CON LA STAMPA E' FINITA

Da un lato Josè Mourinho è arrivato con la fama di personaggio vincente, schietto, arrogante, provocatorio e non ha fatto nulla per sottrarsi a questo clichè fin dal suo arrivo, cadendo più o meno consapevolmente in ogni tranello che gli hanno posto sul cammino. Lui ha confidato che lo fa per attrarre su di sè ogni polemica e proteggere la squadra e mi sta bene. L'importante è che dimostri di avere serenità e spalle abbastanza larghe. E' umanamente possibile? All'Inter?

Dall'altro chi lo consiglia o gli spiega la realtà italiana non lo sta aiutando molto: andare in tv e dare esplicite patenti di amicizia e vedovanza manciniana a colui che ti ha domandato del nervo scoperto del confronto con il passato, è una scelta strategicamente sbagliata. E Marco Branca o chi per lui glielo deve far notare.

I TIFOSI SONO LE VITTIME

In mezzo a questa situazione ci sono i tifosi, i bersagli più sensibili,umorali e indifesi: per loro la guerra non è mai finita e non mi sorprende che ci si schieri da una parte o dall'altra. Solo è cambiato il fronte: chi difendeva Mancini ora attacca Mourinho e viceversa. Con qualche tradimento (passaggio al nemico) o obiezioni di coscienza originarie o sopravvenute ( giudico quel che vedo, do tempo al nuovo allenatore). Il primo che mi dice che i guelfi e i ghibellini erano fiorentini lo invito sul blog.

Si vive in un clima di nervosismo perenne che non aiuta e non svanisce neppure nei 90 minuti di partita a San Siro: l'avversario non è in campo con una maglia di colore diverso o in classifica, a volte è seduto accanto a te, nello stesso settore, nella stessa fila. La talpa, quella vera, quella dei media, ha colpito ancora.

LA SOLUZIONE

I tifosi si insultano, gli allenatori si innervosiscono, la società ha le mani legate. Non vedo una soluzione pacifica al'orizzonte se non vincere questa benedetta Champions League. Intanto si potrebbe cominciare a battere la Juventus tra 2 settimane. Ci sono nemici storici che odiano tutti...

SIMONE NICOLETTI
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Giornalisti vs. INTER

 

E' sempre la solita storia ..........

  

  

  

TIFOSI

COSA VUOL DIRE ESSERE TIFOSI ?

image ieri allo stadio (per Inter-udinese) mi è capitata la sfortuna di sedere nelle vicinanze di una coppia sulla cinquantina che fin dal 1° minuto ha iniziato a criticare e insultare praticamente tutti i giocatori fino ad arrivare ad augurarsi l'errore , eppure il marito era super bardato di nerazzurro con sciarpa cappello e spille varie .....
scommetto che anche con allenatore Roberto Mancini, i due si comportavano allo stesso modo, e se non precisamente loro due, qualche altra persona con mentalità simile alla loro certamente ...
adesso io dico MA CHE GUSTO C'è AD ESSERE COSì ?? che gusto c'è ad andare contro la propria squadra ?
si dicevano obbiettivi !!
ma almeno durante la partita bisognerebbe essere tifosi,
BISOGNA ESSERE TIFOSI !!! poi al termine della gara si può trarre un giudizio e disutere dei problemi o della propria idea di calcio.
MA ALLO STADIO DURANTE LA GARA NO !!! altrimenti è meglio STARSENE A CASA SEDUTI COMODI a guardare la TV e commentare i vari giudizi dei "giornalisti" ecc ecc ....

quando mancavano 10 minuti, non ho resistito all'ennesimo insulto esagerato verso un giocatore, non ricordo più chi, e ho chiesto ai due se almeno negli ultimi 10 minuti fosse possibile FARE IL TIFO e non i criticoni ....
Come per miracolo la richiesta è stata esaudita e si sono zittiti .
Alla fine è arrivato il gol della vittoria, dopo l'esplosione di gioia mi sono voltato per vedere la reazione dei due "criticoni" e loro esultavano felici , all'improvviso tutti quei giocatori che per 80 minuti avevano insultato e definito nel migliore dei casi brocchi con vari commenti sulla loro abbronzatura (termine copiato e ormai purtroppo sdoganato da un personaggio noto), si erano trasformati in eroi,  chissà cosa è scattato nella loro testa per motivare un tale cambiamento.....

non so forse abbiamo vinto troppo in questi anni e ci stiamo dimenticando cosa vuol dire essere tifosi, soffrire e gioire per la squadra CON la squadra o forse qualche interista è stato sempre così e non cambierà mai .


PAZZA INTER AMALA !!!!!

Pensieri INTERISTI ...

interistiorg.org

image "E fu così che tornarono primi in classifica per una settimana. E in quella settimana riuscirono a vendere altre 27 magliette. Poi a gennaio tornarono quarti ma intanto arrivò Beckham e riuscirono a vendere altre 61 magliette"




  • Il Milan primo? Lettore Sergio: "Sì vabbé: se credete a tutto quello che dicono i media allora è finita"
  • Moratti: "Frattura tra Mourinho e Adriano? Non credo ci sia". Sgomberiamo il campo dai dubbi: potrebbe esserci, potrebbe non esserci, ma credo che non ci sia.
  • Moratti: "Più presenza mia con la squadra? Quello che posso lo faccio". Lui le interviste sulla squadra le rilascia anche giornalmente, ma se poi Cruz non dà ampiezza non è colpa sua.
  • Passeggiata a Reggio Calabria. Ci beviamo l'ultima in classifica come un Cartizze.
  • Inter-show con la Reggina: segna perfino Cordoba.
  • Grana Pirlo: da quando è infortunato il Milan vince. Scandalo: il miglior giocatore italiano non trova spazio.
  • Il Milan vince grazie al suo pubblico, il tredicesimo uomo.

Martedì sera incredibile nottata di birrale al 4-4-2: prima l'Amorthosis poi diretta sulle elezioni americane per tutta la notte. Se vuoi venire a tifare Jeb Bush con noi scrivi a redazione@interistiorg.org.

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La sudditanza "psiconanica"

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image Il Milan in testa a questo campionato è una evidente malformazione genetica, non tanto per gli errori arbitrali o per la buona sorte che accompagna la compagnia teatrale brasiliana, quanto per le lacune mostrate in questo inizio di stagione. Ma siamo solo alla decima di 38 tappe, come ripete Special One, e c'è tutto il tempo per rimediare chirurgicamente a questa anomalia che sta affliggendo la Serie A.

   L'aspetto interessante della vicenda-Milan riguarda però il trattamento riservato dai soliti noti agli aiutini che ha ricevuto in queste ultime partite. Sia chiaro, non sospettiamo sulla malafede di Rocchi anche se ieri la sua prestazione è stata imbarazzante o se è stato rinviato a giudizio in quel di Napoli. Non sospettiamo perché lo scorso anno, quando i rigori inesistenti venivano concessi all'Inter (poi ampiamente compensati), ridevamo di chi tirava in ballo il potere occulto di Moratti. Certo, il Caimano non è paragonabile al nostro Massimo, ma ora non crediamo a chissà quale complotto. Aspettiamo, certo, che Collina dica qualcosa, come fece in più occasioni nella scorsa stagione, ma non pensiamo che ora gli arbitri si comportino come burattini. Stesso discorso sulla fortuna: anche l'Inter ha siglato 3 goal in questa stagione con 3 calciatori che non rientrano nei 29 della rosa.  Di sicuro, se l'Inter tornasse ad essere il carrarmato asfaltatore delle due passate stagioni non ce ne sarebbe per nessuno.

   L'aspetto da sottolineare, dicevamo, è il diverso trattamento che hanno riservato all'Inter di Mancini ed al Milan di Ancelotti gli scribacchini ed i loro direttori. Se tre indizi fanno una prova, i rigori concessi contro Sampdoria, Siena e Napoli sono semplicemente ridicoli. Per non parlare dell'arbitraggio nel complesso. Ma le prime pagine di Tuttosport, CorSport e Gazzetta celebrano solo il primato del Milan che con un mese di anticipo (dicembre, Galliani dixit) è riuscita a superare l'Inter. Non leggiamo di "Pasticcio Milan", "Favori al Milan?", "Scandalo Milan", "Arbitri: bufera!", "Uno scudetto da ridere", "Troppi errori a favore del Milan", "Milan, bufera scudetto", "Non sono riusciti a far vincere lo scudetto al Milan" o "Arbitri sotto assedio". Neanche il 5% di quanto fecero nei nostri confronti pochi mesi or sono. Questo ci fa capire come i media sportivi siano afflitti da una particolare forma di sudditanza psicologica: quella psiconanica.

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Reggina-Inter, le pagelle

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image Julio Cesar 6,5 | Termina l'imbattibilità che durava da Inter-Bologna, ma il gran tiro di Cozza era imparabile. Ostenta tranquillità nell'ordinaria amministrazione. Forse poteva fare qualcosina di più sul pareggio di Brienza, ma salva con la mano di richiamo un mezzo palonetto sul finale del match. Maicon 7 | Pregevole l'incursione che porta al primo goal, anche se nelle successive fasi di gara gioca con il limitatore di velocità per esigenze tattiche. Più attento del solito in fase difensiva. Cordoba 7 | Il goal vittoria è frutto di uno stop impensabile per i suoi piedi. Duella tutta la partita con Corradi a cui non invidia nemmeno Elena Santarelli. Chivu 6,5 | Con Cordoba forma la coppia "preferita" da Mourinho in questo inizio di stagione. Nel primo tempo è bravo a colpire di testa un pallone insidioso proveniente dalla destra, nella ripresa immola il ginocchio salvando una chiara occasione da goal. Lesione al legamento collaterale per lui (leggi) e tessera del "club" già fornita a Rivas, Cordoba e Samuel. Maxwell 6 | Qualche errore in fase di impostazione, soprattutto dopo il pareggio della Reggina. Ma in più di una occasione mostra le sue qualità tecniche sbrogliando situazioni intricate. Poco affiatamento con Mancini. Vieira 7 | Il centrocampo "a 2" lo responsabilizza eccessivamente, soprattutto dal punto di vista fisico. Puntuale l'inserimento sul raddoppio, trova spazio per altre sortite con le squadre allungate. Un rapimento lampo prima della prossima convocazione di Domenech sarebbe auspicabile. Zanetti 6 | Deve coprire insieme al francese la zona centrale del campo. Svolge il compito senza errori particolari.  Quaresma 6,5 | Recupera il pallone servendo Ibra nell'occasione del primo goal. Assiste perfettamente Vieira sul 2-0. Bella anche la "trivela" telecomandata sulla testa di Crespo. Per il resto: un palo, due tiri fuori (causa eccessivo utilizzo dell'esterno) e qualche punizione guadagnata. Le sue azioni subiscono un classico "rimbalzo tecnico". Mancini 5 | Si nota per un pallone filtrante a Balotelli nell'azione che si conclude con un off-side di Ibra. Prima e dopo una prestazione ispirata alla vita di Bernardo Provenzano: latitante.  Balotelli 7+ (il migliore) | Per valutare la bontà della  prestazione di SuperMario basti contare i palloni ricevuti nel momento di maggior difficoltà della partita, dopo il 2-2 di Brienza. Salta puntualmente Costa, offre due assist intelligenti a Crespo e Ibra che balbettano la conclusione e sfiora il goal con un tiro di destro previo doppio passo. Coraggioso nel tentare la rovesciata, pezzo del repertorio finora provato solo nelle giovanili o nell'Under 21. Riabilitato.

Ibrahimovic 6- | Assist al millimetro per Maicon. Poi tanta stanchezza (14esima gara consecutiva) e poca lucidità. Sbaglia qualche passaggio laterale in fase di ripartenza ed indirizza troppo a lato un colpo di testa su cross di Balotelli ed uscita a vuoto di Campagnolo. Mourinho dovrebbe impedirgli di battere i calci piazzati. In più di due anni ha segnato un solo goal contro il Livorno su deviazione di Rezaei e due traverse: una con la Reggina nella partita del centenario, l'altra con il Lecce. Poca roba. Crespo 6 | L'area di rigore è il suo habitat naturale: i suoi ovimenti sono da manuale. Peccato per il palo esterno che ha fatto gridare al goal gran parte dei tifosi allo stadio e davanti la tv. Burdisso sv | Entra a freddo, ma dà il suo contributo senza alcun problema. Obinna sv | Come a Firenze viene anticipato proprio al momento di impattare il pallone di testa. Mourinho 6 | Con le squadre di terza fascia schiera un 4-4-2 più vicino ad un 4-2-4. La pericolosità in avanti è garantita, l'equilibrio tra i reparti meno. Questa soluzione ha comunque mostrato un Quaresma più intraprendente e concesso un turno di riposo a Stankovic, uno dei pochi superstiti del centrocampo. Nel dopo-partita ha detto che le sue considerazioni sarebbero state le stesse anche in caso di pareggio. Condividiamo, come condividiamo la voglia della squadra di far risultato. Meglio però aggiustare la mira. De Marco 6,5 | Azzecca la decisione più complicata della partita: il fallo di Corradi su Cordoba ad inizio ripresa.

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