Raffica di deferimenti per le schede sim di Moggi

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Nuovi deferimenti della Procura federale nell'ambito del secondo filone dell'inchiesta su Calciopoli in merito alle schede telefoniche straniere fornite agli arbitri dall'EX d.g. della juve

ROMA, 23 aprile 2008 - Anche i deferimenti per Moggiopoli bis sono arrivati. Un anno dopo che i magistrati napoletani Beatrice e Narducci hanno presentato al Gup De Gregorio l’informativa dei carabinieri con l’uso di schede svizzere da parte di un gruppo di persone legate a Luciano Moggi, oggi la Procura federale ha deferito alla Disciplinare 14 persone. Oltre Luciano Moggi, che accumula un doppio deferimento sia per l’aver messo in atto un sistema alternativo di comunicazione che per aver svolto — da tesserato della Juventus — consulenze per il Messina, ci sono i dirigenti del Messina Franza, Bonsignore e Fabiani. Con loro anche dieci tra arbitri, ex arbitri e assistenti: tutti per aver utilizzato le stesse tessere. Anche due società sono state deferite: la Juventus, perché al tempo dei fatti Moggi era un suo tesserato, e il Messina. Tra gli arbitri torna il nome di Gianluca Paparesta deferito insieme al padre benché per la stessa vicenda delle schede svizzere il primo a Napoli ha ottenuto l’archiviazione e il secondo è solo un testimone. La posizione dei due Paparesta è differente per la giustizia sportiva che, comunque, ritiene "sleale" aver posseduto o telefonato con le schede fornite da Moggi. Tutti sono deferiti per violazione dell’articolo 1 del Codice di giustizia sportiva che è generico nella sua formulazione visto che parla di violazione della lealtà sportiva, ma le sanzioni possono arrivare sino ai cinque anni di inibizione.

Maurizio Galdi

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