Stramaccioni: buona la prima


Una pazza Inter (è proprio il caso di dirlo), sconfigge il Genoa: buona la prima per mister Stramaccioni.
Una vittoria che riporta il sorriso al club interista, fa sperare, anche se i veri tifosi come sappiamo da tempo, non mollano mai, sperano sempre; certamente permette di credere leggermente di più alla scalata verso le posizioni europee, guardando anche o soprattutto ai risultati negativi di Napoli, Udinese e Lazio.
Perché vincere conta lo sappiamo, pero' talvolta non basta e i nerazzurri per completare la rimonta, oltre a ottenere una serie di risultati da applausi, dovranno confidare nei passi falsi degli avversari.
Stramaccioni al primo colpo ottiene subito il massimo: bisognava vincere e così è andata, al di là del finale da brividi, i tre rigori concessi, un incrocio tra grandi giocate e errori gratuiti.
Va bene esser felici, non bisogna mollare, ma da qui a parlare come fanno alcuni di una squadra che  è ripartita, pronta a vincere diversi match consecutivi, non voglio deludere alcuno, ma c'è di mezzo non un mare, ben due mari.
Serve cautela, realismo e la realtà dice che se, il campionato finisse in questo modo, il team nerazzurro non si qualificherebbe nemmeno per l'Europa League.
Non si giudichi, a film appena iniziato, il nuovo allenatore da sconosciuto a fenomeno della situazione; lasciamolo lavorare senza mettergli troppe pressioni, non etichettandolo in un certo modo: probabile salvatore della patria, uomo dei miracoli.
Evitate (riferito a una parte di tifosi e giornalisti) di far passare come successo con Ranieri, un tecnico prima fenomenale e al primo periodo buio un fenomeno da baraccone.
Siate coerenti, moderati nel giudicare.
Ranieri non fece nulla di miracoloso (seppur lavorando bene), nei mesi ove si pensò seriamente a una ripresa, un ritorno di fuoco nerazzurro e non è stato il fesso di turno poi.
Stramaccioni non giudicatelo pronto già ora, la scossa giusta per scuotere il gruppo, colui capace di compiere cose inaspettate.
Un lungometraggio, va seguito dall'inizio alla fine per dare un giudizio preciso.
E' appena iniziato, le luci in sala si sono spente, il pubblico presente ha da poco cominciato ad accomodarsi in poltrona, a sgranocchiare i pop corn, a guardare lo schermo affascinato, curioso, chiedendosi più o meno inconsciamente, se quando usciranno i titoli di coda, si riaccenderanno le luci, lascerà la comoda poltrona, la sala cinematografica, uscirà giudicando il tutto un capolavoro, oppure piacevole senza troppi complimenti o con un secco e sincero: “Non mi è piaciuto”.

 

articolo di
Gianluca Valotti

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