Mezzo secondo dopo le prime voci attendibili sull'ingaggio di Gasperini, già si scriveva del suo destino praticamente segnato: e cioè che negli schemi di Gasperini uno come Sneijder non sarebbe servito. La cosa aveva un suo aspetto comico: l'ex allenatore (esonerato) di Genoa e Crotone pesca il jolly, arriva all'Inter e come prima cosa dice che il Pallone d'Oro in pectore di sei mesi prima (depredato del titolo causa cambio di regolamento e diritto di voto esteso a Samoa Americane e St. Kitts and Nevis) gli fa schifo. E io in realtà mi sentirei di affermare che non esista allenatore al mondo, latore di chissà quale schema,
(diobono, "latore di chissà quale schema", questa è roba extralusso)
che potrebbe fare a meno a cuor leggero di uno come Sneijder, o decidere di farne a meno scientemente. Sarebbe come se Gasperini fosse stato ingaggiato al posto di Guardiola e i giornali catalani avessero scritto il giorno dopo: "Eh, Iniesta lo vediamo proprio male, Gasperini farà a meno di lui". Palle.
La realtà purtroppo/1 è che Gasperini (uno che ha appena pescato il jolly della vita) non si imporrà per un bel niente nè si opporrà a un bel niente in questo mercato. Per lui è tutto grasso che cola. Nel gioco delle parti, avrà dato le sue belle indicazioni e da qui al 31 agosto cercheranno di accontentarlo per qualcosa. Forse. Oppure faranno come con Benitez e non lo accontenteranno per un cazzo. Con la differenza che Benitez aveva vinto una Champions e qualche titolo qua e là, e quindi ha vissuto da separato in casa fino alla vigilia del panettone con i coglioni che gli fumavano, mentre Gasperini resterà comunque sereno e andrà ad accendere il suo bel cero quotidiano sotto le fotografie di Leonardo e Bielsa.
La realtà purtroppo/2 è che l'Inter qualcosa deve vendere - la sfinge Branca lo ha detto chiaro e tondo - e a certi livelli, con certe cifre e con certi ingaggi, puoi riuscire a vendere ciò che ha mercato. E oggi nell'Inter - forte, fortissima ma anche parecchio anziana - il mercato a livello top ce l'hanno due o tre giocatori, e uno è ovviamente Sneijder. Che è fortissimo ed è giovane, e quindi per chi avrà la possibilità di svenarsi sarà un investimento onerosissimo ma più che sensato.
Così come, al contrario, cedere uno Sneijder sarebbe naturalmente una iattura. Nell'ultima stagione - come del resto tre quarti della rosa - ha combinato molto meno del previsto. Ma in quella del Triplete, accidenti, si è rivelato un giocatore fantastico, che ha completato la squadra in maniera miracolosa (era quello che serviva, esattamente quello che serviva) e ha illuminato il campo, noi, la squadra, lo stadio, la stagione e i nostri occhi virilmente innamorati.
Non lo cederei mai. Cederei Maicon, subito, di fronte alla prospettiva di sorbirmi un'altra stagione di scioperi bianchi e sgroppate col freno a mano. Forse cederei addirittura Julio, con enorme rimpianto (ma è pur sempre un portiere). Ma per Eto' e Sneijder mi incatenerei al cancello di Appiano.
Branca ha detto che è incedibile? Sì, ok, certo che è incedibile. Ma il 31 agosto è lontano per prendersi certi impegni e dire che "è incedibile" è solo un modo piuttosto macho per alzare il prezzo. Ragazzi, è incedibile. Quindi, non siate tirchi.
Peraltro, quando abbiamo venduto Ibra al Barcellona - cioè, quando abbiamo venduto quello che all'epoca era uno dei primi cinque giocatori al mondo, reduce da una stagione meravigliosa -, abbiamo fatto l'affare della vita, forse l'affare della storia della società. Non è detto, insomma, che da un distacco doloroso non si ricavi un qualcosa che va ben oltre i milioni incassati. Però, ecco, ci penserei centomila volte. E dopo averci pensato centomila volte, mi assicurerei che il buco (una voragine, direi) tecnico e sostanziale possa essere adeguatamente coperto. Poi mi preparerei davanti allo specchio a fare una faccia particolarmente convicente, e a qualche giornalista un po' puttana farei dire che con Gasperini, del resto, non avrebbe avuto speranza. Tribuna fissa. Meglio cederlo. Ringraziamo il ragazzo.