Lomonaco.....

Lomonaco. Una intimidazione da non sottovalutare

 

"Non ha rispetto né degli avversari, né della nazione che lo ospita, né dei tecnici. Mourinho è semplicemente uno da prendere a bastonate nei denti. Non non siamo un popolo che si può imbonire con le chiacchiere e quindi Mourinho la smetta di fare il chiacchierone. Muntari, poi, lo conoscono tutti, non è nuovo a questi gesti e meritava quella espulsione sacrosanta. Mourinho farebbe bene a guardare i suoi problemi, a quanto costa lui e la sua squadra alla sua società. Se non vince, deve fare la valigia e tornare al suo paese. (Pietro Lomonaco)"

   Chiariamo subito una cosa: nel merito non c'è nulla, nelle dichiarazioni di Lomonaco, che non possa essere facilmente confutato con i fatti. A partire dal dato statistico: in 90 minuti e nonostante la superiorità numerica il Catania ha tirato 1 volta nello specchio della porta nerazzurra (il goal); ha avuto 6 minuti appena di supremazia territoriale, ossia 6 minuti in tutto in cui ha giocato nella metà campo interista nonostante la superiorità numerica; l'indice di pericolosità degli etnei, ossia il coefficiente che misura la produzione offensiva di una squadra (possesso palla, verticalizzazioni, capacità di tiro e azioni offensive), è inferiore al 30%. Tutti i dati sono verificabili sul sito della Lega Calcio. Il resto è fuffa.
   Lo stesso vale per Sulley Muntari: non ci risulta che il giovane centrocampista ghanese, che proviene da due ottime stagioni in Inghilterra, si sia mai preso 4 giornate di squalifica per aver insultato la figlia malata di un suo avversario. Sarà certamente un atleta veemente e fisicamente esplosivo, ma nulla più di questo. Ci risulta invece che Giacomo Tedesco, reputazione non proprio cristallina tra Salerno, Palermo e Reggio Calabria, abbia fatto ANCHE ciò (leggi). Ma attenzione: questo è "soltanto" il merito, è soltanto la verità. E nella comunicazione - i politici insegnano - non sempre i fatti concreti, veri, hanno un peso determinante. Conta di più "il segnale" lanciato e il target che lo recepisce. Per questo credo che sarebbe un errore grave sottovalutare le parole dell'a.d. del Catania. La società nerazzurra e il tecnico Mourinho commetterebbero una gravissima leggerezza se non cogliessero il senso di questa invettiva. Cerchiamo di capirci: queste parole sono di una violenza verbale inaudita, una vera e propria intimidazione. Benzina sul fuoco di un calcio che non sa guarire dal virus della violenza che lo attanaglia.  Dichiarazioni ancor più gravi perché provengono da un dirigente di una società di calcio professionistica. Di più: dal dirigente di una società di calcio coinvolta, seppur indirettamente, in orribili fatti di sangue poco più di un anno fa. Dopo la morte dell'ispettore Raciti l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lomonaco, aveva detto di aver chiuso col calcio rassegnando pubblicamente le proprie dimissioni. A distanza di quasi due anni è ancora al suo posto. E nel frattempo ha impreziosito il proprio curriculum con altre perle: come la polemica e i ricorsi avversi all'Inter quando i nerazzurri schierarono Marco Materazzi (rispedito a casa dopo la convocazione azzurra) in occasione della sfida del "Massimino" (leggi). In un paese civile si prenderebbero provvedimenti seri contro personaggi di questo genere. In Italia non accadrà nulla. E allora auguriamoci almeno che Josè Mourinho e la società nerazzurra si guardino attorno e facciano mente locale. Questa è l'Italia, Signori, non l'Inghilterra.

 

bauscia.splinder.com

TUTTOINTER.org


Blog di opinioni sull'INTER di TuttoInter.com

il passato il nostro ONORE, il futuro la nostra GLORIA
il presente il nostro ORGOGLIO, la serie A è nel nostro DNA ...