INTER-Bari DIETRO LA PORTA

DIETRO LA PORTA di settore.myblog.it

A parte che a quelli che un tempo si chiamavano "distinti dietro la porta" (oggi primo anello blu) sono molto affezionato, cambiare ogni tanto visuale del campo allarga la mente. Oddio, non proprio a tutti: dopo due minuti di gioco un tizio dietro di me commentava "sono ancora imballati questi pezzi di merda", al che mi sono girato e mi sono reso conto che, indossando una maglietta nerazzurra, era sicuramente interista e stava parlando dell'Inter. Nel prosieguo del primo tempo, i continui commenti sprezzanti di questo energumeno mi creavano ansia anche più dell'Inter, che da dietro la porta mi sembrava impegnata in un'amichevole precampionato: piccolo trotto, tendenza ad ammucchiarsi e ad agire solo al centro, fascia destra poco battuta e fascia sinistra ignorata. Così come da dietro la porta potevo ammirare l'agile 8-1-1 del Bari, di cui conoscevo solo due giocatori (minchia, sto invecchiando), esempio di schema efficace per chiunque verrà a San Siro se l'Inter sarà sempre questa. Mentre stavo lì a chiedermi perchè Mourinho avesse schierato una squadra eccessivamente prudente per giocare in casa contro il Bari, usciva Muntari ed entrava Supermario, cambiando finalmente la partita. Il Bari batteva invece il record di passaggi indietro al portiere da quando ci sono le nuove regole.

Nell'intervallo, verificavo in modo passivo che una Coca Zero (zero gas e, forse, zero Coca) costava al mercato nero 3.50 euri, così come i soliti cornetti Algida a temperatura ambiente, che se non stai attento li mangi in un unico boccone e muori di congestione o di soffocamento, nel caso le praline si attaccassero al velopendulo.

Nella ripresa, al gol di Eto'o l'energumeno si esercitava in pronostici su Champions, Torneo dell'Amicizia e forse anche Coppa Italia Tim. Peraltro il gol non riusciva ad ammansire le centinaia e centinaia di anti-Quaresma, fischiato al solo apparire sul tabellone nonostante sei mesi di esilio, e che a me non è dispiaciuto: molto meno vacuo e imperfetto del solito, anche se potrebbe fare meglio ed evitare di indirizzare loffette verso il portiere vanificando il buon lavoro precedente (minchia, scrivo come Pizzul). Però niente, er Trivella lo vedo già bello destinato alla graticola, stavolta (per ora) innocente. Nel frattempo, da alcune sgroppate del Bari cui assistevo dalla mia retro-visuale, a volte cagandomi addosso, non potevo fare a meno di rilevare che, con quegli uomini a disposizione, il 4-2-4 era una cagata pazzesca. Purtroppo il regolamento imponeva al Mou la possibilità di soli tre cambi, quando ne sarebbero serviti almeno cinque per ripristinare un minimo di equilibrio. Anch'io, ingaggiato dal Bari tra il primo e il secondo tempo, avrei sgroppato sulle nuove zolle saltando facile un centrocampo troppo perbene lasciato in pieno sbando. Il gol del Bari, se debbo essere sincero, non mi ha sorpreso. Mi ha sorpreso invece l'errore di Eto'o, quasi ibraimoviciano. L'energumeno urlava "Moratti vi paga troppo coglioni!" e lasciava lo stadio con qualche minuto d'anticipo, perdendosi peraltro lo spettacolo del Bari che mancava il match-point.

E adesso sono qui a guardare la classifica: se il campionato finisse oggi - metti che un enorme meteorite colpisca la Terra e ne sposti l'asse - dovremmo fare uno spareggione con Bari, Bologna, Fiorentina, Cagliari, Livorno, Udinese e Parma per un posto nell'Intertoto. Cazzo, è crisi Inter.

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