L’erba del vicino è finalmente verde

articolo tratto da bausciacafe.com scritto da MISS GREEN⁵

Dal Mondiale del ’90 il prato del Meazza non è più all’altezza dei preziosi piedi che lo calpestano, anche perché i piccoli miglioramenti ottenuti da chi si affanna al suo capezzale – quest’anno il fondo ha resistito un mese e mezzo in più – vengono vanificati dalla frequenza delle partite e dalle temperature invernali. Colpa anche della copertura costruita per Italia ’90 e del terzo anello, che proietta un’ ombra gigantesca sull’erba, impedendo alla luce di filtrare a sufficienza. Oltre al microclima modificato e all’ eccesso di umidità, c’è poi un drenaggio imperfetto.
Repubblica, dicembre 1995

L’erba di San Siro sta cambiando per l’ennesima volta, vediamo di fare chiarezza su queste novità. Innanzitutto non si tratta di sintetico, ma di un sistema ibrido, chiamato Desso GrassMaster® che non si sostituisce all’erba naturale, ma anzi la rende più forte e resistente.

Il sistema è semplice e geniale allo stesso tempo, i vecchi rotoli di erba naturale di San Siro vengono eliminati e il terreno livellato e preparato. Durante la prima fase, che necessita di circa 12 ore, un macchinario inietta nel terreno di gioco venti milioni di fibre sintetiche a una distanza di 2 centimetri l’una dall’altra. Le fibre sono inserite nel terreno ad una profondità di 20 centimetri e fuoriescono in superficie per 2 centimetri.

Una volta terminata questa operazione, si semina una particolare varietà di erba, che è stata selezionata appositamente studiando le caratteristiche del terreno e dello stadio. L’erba crescerà in maniera del tutto naturale, ma le sue radici si salderanno alle fibre sintetiche, creando un tappeto robusto e duraturo.
Tra i tanti vantaggi di questo sistema c’è sicuramente il drenaggio dell’acqua. Le fibre verticali iniettate nel terreno guidano infatti l’acqua piovana verso la sabbia sottostante, evitando la formazione di pozzanghere e mantenendo il terreno di gioco più facilmente livellato.

Un campo tradizionale in sola erba è in grado di sopportare 300 ore di gioco prima di deteriorarsi, un campo ibrido come questo garantisce almeno il triplo dei minuti. Ma non è tutto, perché l’erba naturale viene meno danneggiata grazie agli innesti e ha una capacità di ripresa maggiore, anche in caso di utilizzo intensivo (sia calcistico, sia in occasione di concerti ed eventi). La superficie coperta dalle fibre sintetiche occupa solamente circa il 3% del terreno di gioco e non necessita di cure speciali rispetto a un campo tradizionale.

Certo, di novità dal 1990 ne abbiamo viste tante e siamo sempre rimasti “delusi”, ma stavolta possiamo forse avere un po’ di fiducia, perché il sistema Desso GrassMaster® ha un precedente eccellente: Wembley. Sin dal suo rifacimento nel 2007 infatti, il campo di Wembley non è stato all’altezza delle aspettative, per problemi molto simili a quelli di San Siro (areazione, drenaggio, temperature). Nel 2010 la dirigenza dello stadio ha optato per il campo ibrido e non solo il campo ora è pressoché perfetto, ma dopo solo un anno la spesa per l’impianto è stata ammortizzata.

Tra gli stadi che hanno risolto i propri problemi di campo con gli innesti Desso GrassMaster® ci sono: Old Trafford, Anfield, White Hart Lane, Amsterdam Arena, Nelson Mandela Bay Stadium, Santiago Bernabéu, Allianz Arena, Cardiff City Stadium, Donbass Arena.

 

http://www.bausciacafe.com/2012/07/26/lerba-del-vicino-e-finalmente-verde/

DEFERITI calcioscommesse …

 

Antonio Conte deferito per DOPPIA omessa denuncia, Simone Pepe deferito per omessa denuncia, Leonardo Bonucci deferito per illecito sportivo .....

deferite a vario titolo Bari, Bologna, Lecce, Portogruaro, Sampdoria, Siena e Udinese per le gare Udinese-Bari (coinvolti Pepe e Bonucci), Cesena-Bari, Bari-Sampdoria, Palermo-Bari, Bari-Lecce, Bologna-Bari.

a meno che si venga assolti, la pena per OMESSA va da 6 mesi a 1 anno, per illecito da 3 anni a 5 anni il tutto salvo patteggiamenti ...il patteggiamento (sostanziale ammissione di colpa) prevede la riduzione di un terzo della pena

nella juve oltre a conte omessa denuncia anche per il vice di Conte, Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Cristian Stellini

Con l’UDINESE deferita e possiamo supporre che nel prossimo ramo di inchiesta verranno deferiti anche LAZIO e NAPOLI in caso di probabile condanna toccherà l'UEFA, decidere se potranno partecipare alle sue competizioni .

ecco i LINK dei comunicati UFFICIALI

http://www.figc.it/other/def1.pdf

http://www.figc.it/other/def2.pdf

Mudingayi veste nerazzurro: da Inter o non da Inter? Questo il dilemma

Inter che nell'ultima settimana s'è arricchita, arricchimento che non riguarda le casse, non più prosperose quanto ai tempi andati, dirigenza nerazzurra che è riuscita ad arricchire la rosa con un nuovo acquisto: ad arrivare è Mudingayi, centrocampista congolese del Bologna.

Giocatore di trentun anni, forte fisicamente, in Italia dal 2004, prima squadra italiana il Torino, a seguire Lazio, Bologna e dall'estate 2012 quella nerazzurra del club morattiano.

Uno dei giocatori maggiormente costanti e utili nelle ultime stagioni, nella squadra bolognese, società appena lasciata, in cui ha saputo mettersi in mostra positivamente quale ottimo uomo di centrocampo, energico, grintoso: un vero osso duro.

Le qualità a Gaby non mancano, però è da valutare se basteranno quelle mostrate in terra bolognese, ipotizzando un rendimento simile coi nerazzurri, a considerare la mossa nerazzurra utile nel corso della stagione.

La domanda da porsi è: Mudingayi è da Inter?

Domande del genere, da porsi ogni qualvolta arrivi un giocatore, poiché nessun acquisto ti da assolute certezze appena sbarcato, quesiti da porre a maggior ragione, se il nuovo arrivo non ha mai giocato in una grande squadra, non è giovane a livello calcistico, esperto sì, esperienza certamente acquisita ma non in squadre d'alta classifica.

C'è da capire poi, se ci sia stata la convinzione di acquistarlo, convinti che con le sue potenzialità possa contribuire a vincere partite, essere indipendentemente, che giochi titolare o figuri fra le riserve, un elemento importante, senza aggiungere fantasia e giocate d'alta scuola, cose non comprese nel pacchetto Mudingayi, ma con grinta e fisicità, o se il congolese sia il risultato di una ricerca che non ha prodotto i risultati sperati, il regalino al posto dei regali mancati per varie ragioni, preso in modo non troppo convincente, acquistato pensando “O la va o la spacca”.

Se l'acquisto desse i risultati sperati si rivelerebbe un ottimo affare, osservando anche e forse soprattutto la parte economica legata al giocatore, in caso di prestazioni negative, verrebbe rimandato in Emilia senza rimpianti, tenendo le mani lontane dai capelli: il costo non è esagerato.

Mudingayi che a differenza degli altri neo acquisti nerazzurri, pare uno di quei giocatori presi con la filosofia del “Non abbiamo nulla da perdere”.

La migliore risposta al dilemma la darà il campo.

Abbiate pazienza: l'esito definitivo, salvo imprevisti, a maggio 2013.

Gianluca Valotti

TUTTOINTER.org


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