La sconfitta più bella della Galassia …..

 

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Oggi non vi proponiamo un post, ma un quiz. Sì, proprio così: un quiz. Avete presente, no? Uno di quelli con tante domande a risposta multipla, nel quale si deve dire -tipicamente- se la risposta corretta è “la a, la b o la c”. Ecco, quello: un quiz. Un quiz su Milan-Barcellona, per la precisione. Trovate le soluzioni in fondo.

Rimettiamo Pirlo al posto di Van Bommel e vediamo come va a finire“. Questa frase l’ha detta:
a) uno sfegatato tifoso del Milan
b) il vicedirettore della Gazzetta dello Sport
c) Flavia Vento

Se il Milan avesse avuto Messi al posto di Robinho avrebbe vinto“. Questa frase l’ha detta:
a) uno degli ultras della curva rossonera
b) l’editorialista sportivo di punta del Corriere della Sera
c) Paris Hilton

Al Barça manca Iniesta, però al Milan manca Gattuso“. Questa frase l’ha detta:
a) un tifoso milanista poco competente
b) un telecronista RAI
c) Francesca Cipriani

Dopo questa partita, il Milan ha capito che può battere chiunque“. Questa frase l’ha detta:
a) un abbonato decennale alle partite casalinghe del Milan
b) un telecronista di Sky
c) Britney Spears

Il Milan si conferma la squadra italiana più forte a questi livelli“. Questa frase l’ha detta:
a) un tifoso milanista che non ha visto la partita
b) un giornalista di Sport Mediaset
c) Cristina Del Basso

Loro hanno perso con noi la semifinale di due anni fa a San Siro, da quel momento in poi ci sono state 21 partite di Champions senza sconfitte. Qualcosa vorrà pur dire“. Questa frase l’ha detta:
a) Massimo Moratti
b) Adriano Galliani
c) Andreagnelli

La risposta esatta, per tutte le domande, è la B. E ci tengo a precisare che è un fatto del tutto casuale che nulla ha a che vedere con certi trascorsi calcistici del Milan.
Umberto Zapelloni, Mario Sconcerti, Gianni Cerqueti, Massimo Marianella, Andrea Saronni. E, naturalmente, Adriano Galliani subito dopo la sconfitta subita dall’Inter per mano del Manchester United nella Champions League 2008/09.

Ora…a noi va bene tutto, per carità. Fino a quando si ride, si scherza e si fa cabaret possiamo dire quello che ci pare. Anche paragonare Gattuso ad Iniesta, o mettersi a fare fantamercato come nel più classico dei bar sport (a proposito Zapelloni: con Pirlo al posto di Van Bommel ne avrebbero presi 6 anzichè 3). Però, ecco, insomma…non è che dite sul serio?

E’ imbarazzante scrivere queste righe, questa “seconda parte” del post. Voglio dire…qui bene o male siamo abituati a leggere Bauscia Cafè, Fabbrica Inter,Interistiorg: la firma è già nel nome, chi legge sa già cosa aspettarsi. C’è un’onestà di fondo, insomma. Non ci chiamiamo mica Sport Cafè, Fabbrica Sport oSportiviorg. Siamo interisti e ce ne vantiamo, e non abbiamo bisogno di nasconderlo per mendicare una credibilità che preferiamo conquistarci sul campo. Ecco: che ne direste di cambiare i vostri nomi in -suggerisco, eh- “La Gazzetta del Milanista” o “Il Milanista quotidiano” o “RAM – Radio Televisione Milanista” o “Sport Medias…” ah, no, quello va bene già così. Oh, cambiate “milanista” con quello che vi pare, eh. Ma lo sport è un’altra cosa. Il giornalismo -soprattutto- è un’altra cosa.

Andiamo, su: vi sembra serio tutto questo? Vi sembra corretto, giusto, rispettoso della vostra professionalità descrivere la partita di mercoledì sera nel vergognoso modo in cui ce l’avete proposta? “Se ci fosse stato Pirlo al posto di Van Bommel“? Zapelloni, ma sei serio? Ma cosa vuol dire? Pensa allora se ci fosse stato Messi al posto di Robinho…ah, no, ci ha già pensato Sconcerti! “Il Milan può battere chiunque“. Indubbiamente: in 90 minuti a calcio qualsiasi squadra può batterne un’altra. Ma lo abbiamo visto solo noi il Barcellona schierato con un improbabilissimo 334 con UN difesore di ruolo e senza Dani Alves, Piquè e Iniesta passeggiare a San Siro? Lo abbiamo visto solo noi il Barcellona giochicchiare, accelerando a piacimento solo nel momento in cui aveva la necessità di passare in vantaggio? E le occasioni clamorose gettate al vento? E Abbiati migliore in campo? E gli ZERO tiri in porta del Milan nell’ultima mezz’ora? “La squadra italiana più forte a questi livelli“? Quella che ha vinto sei -no, dico: SEI- delle ultime VENTUNO partite giocate in Champions? La squadra italiana più forte a questi livelli non riesce a vincere neanche una partita ogni tre? Però…

Dispiace inserire anche Andrea Saronni in tutto questo, in un contesto che assolutamente non gli appartiene, ma è proprio la sua presenza che ha fatto scattare il campanello d’allarme, che ha fatto scattare la domanda delle domande: perchè? Perchè questa distorsione della realtà, perchè questa necessità di gonfiare oltre ogni misura -e oltre ogni decenza- una partita che poteva essere tranquillamente archiviata come una inevitabile sconfitta? Gli avversari sono più forti, s’è perso, si volta pagina. Punto. E invece no: devono per forza parlarci di un Milan fantascientifico, di una partita strepitosa, bellissima, decisa dai singoli o addirittura dagli episodi, in cui il Barcellona quasi quasi ha rubacchiato. Di un Milan che “ha ridotto il gap col Barcellona” che “è ormai ad un passo dai Campioni d’Europa”. Ma perchè?

Poi per fortuna ci sono anche le voci fuori dal coro, c’è uno Zazzaroni che dichiara “io ho visto un’altra partita” e un Bocca che scrive della superiorità del Barcellona e che ci fanno sentire meno soli, meno pazzi. Ci tolgono, insomma, il dubbio di essere noi quelli prevenuti. E rendono ancora più pesante la domanda di fondo: perchè? Non può essere solo una questione di tifo, che gente come Sconcerti non ha mai nascosto. Non può essere solo una questione di stipendio (tiriamo in ballo di nuovo Andrea Saronni, che in altri campi non è che sia sempre stato troppo accondiscendente con il presidente del Milan)…cos’è allora?

Pura incompetenza calcistica? Chi lo sa: d’altra parte i peana alzati a Messi e il silenzio assordante sulla maestosa prestazione di Xavi rafforzerebbero non poco questa ipotesi.

 

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Eccola qua la juve …

 

Se nel giro di un quarto d'ora si arrende Berlusconi e condannano Moggi, l'euforia - come dire? - rischia di prendere il totale sopravvento. La visione in streaming della giudicessa napoletana che ha letto venti minuti di sentenza con una cadenza alla "Natale in casa Cupiello" mi ha provocato una gioia interiore di quarto grado. Nel goderci questa tiepida serata con il 99 per cento di umidità ricordiamoci anche che questa è una sentenza di primo grado di un processo un po' così, un po' fuzzy, e che tra un annetto o due potremmo dover parlare di altro, tipo di quanto siamo pittoreschi bla bla bla. Del resto Amanda Knox nel giro di un tot di mesi è passata dalla modalità "troia americana drogata assassina" a "brava ragazza un po' sfortunata scusaci ti prego", e quindi occhei, brindiamo, anzi no, sbronziamoci, ma teniamo conto che forse un giorno (punto). Era importante che una sentenza di un certo tipo uscisse dal processo di Napoli, e che fosse stabilita l'esistenza di una associazione per delinquere. Ora le chiacchiere stanno a zero.

Stanno a zero tutte, ma non quelle della Juve. Mentre ancora le agenzie cercavano di mettere ordine alla sentenza-mitraglia di Pupella Maggio, la Juve pubblicava sul suo sito un comunicato già pronto d achissà quanto, sottoscritto da cda e avvocati e in attesa di un semplice clic. Penso ne esistessero due diverse versioni, a seconda del tipo di sentenza. Le due versioni probabilmente differivano per le prime e per le ultime righe, ma quelle centrali saranno state uguali. Assolvono tutti: la Juventus "dimostra la propria estraneità". Condannano tutti: la Juventus "dimostra la propria estraneità".

Eccola qua, la Juve.

E' la Juve che in campionato vince e si lamenta degli arbitri. E' la Juve che dopa i giocatori e scarica il medico. E' la Juve che manovra gli arbitri e disconosce direttore generale e amministratore delegato. E' la Juve.

Giraudo patteggia, Moggi (già condannato per violenza privata nel caso Gea) si becca 5 anni e 4 mesi, ma la Juve è "estranea". Come se l'attività per la quale Giraudo ha patteggiato (non è un'ammissione di colpa, va bene, ma un po' sì) e per la quale Moggi si è beccato una tranvata non riguardassero la Juventus. "Estranea". Minchia, che facce di bronzo. Va bene, in secondo grado - me lo vedo già - smusseranno, preciseranno, faranno di tutto per far cadere la cosa dell'associazione per delinquere, mi ci giocherei una birra media. Ma adesso c'è una sentenza che dice una cosa, una cosa ben precisa, e non puoi dire che sei estranea, cara (?) la mia Juve. Solo questo: lo so già che non ti arrenderai mai, Gobbona mia, se non altro per una questione di principio, una questione che validerai in eterno. Lo so. Ma so anche se si può stare zitti. Vabbe', si potrebbe.

L'arroganza di quel clic, di quel comunicato pubblicato mentre ancora Angela Luce stava sciorinando nomi e cifre, è insopportabile.

E' una notte di festa, ma anche amara. Torna in mente tutta la merda che ti hanno fatto mangiare, tornano in mente tutti i replay di Ronaldo abbattuto a Torino e a Verona, il 5 maggio, le ladrate, le umiliazioni, i cori, i risolini, le barzellette. Tutto questo non è agli atti di Napoli, ma nei nostri ricordi sì.

E allora, amico juventino, quel clic mi va vomitare. Il mouse mettilo nel culo.

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articolo di
settore.myblog.it/

Ci fanno o ci sono ?

Fonte: www.juventus.com
La
sentenza odierna afferma la totale estraneità ai fatti contestati di Juventus, che presso il tribunale di Napoli era citata in giudizio come responsabile civile a titolo di responsabilità oggettiva ai sensi dell’articolo 2049 c.c. Tale decisione, assunta all’esito di un dibattimento approfondito e all’analisi di tutte le prove, stride con la realtà di una giustizia sportiva sommaria dalla quale Juventus è stata l'unica società gravemente colpita e l'unica a dover pagare con due titoli sottratti, dopo aver conseguito le vittorie sul campo, con una retrocessione e con relativi ingenti danni. Juventus proseguirà nelle sue battaglie legittime per ripristinare la parità di trattamento.

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La somma degli anni e dei mesi di condanna degli imputati fa esattamente 29.
Aveva ragione andrea agnelli: sono sempre ventinove

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‎"Condannato a 5 anni e 4 mesi Luciano Moggi (che ha avuto anche il Daspo e l'interdizione per i pubblici uffici) per "promozione della associazione a delinquere", insieme all'ex designatore Paolo Bergamo (3 anni e 8 mesi) e Innocenzo Mazzini (2 anni e 2 mesi). A Pairetto 1 anno e 11 mesi (senza la "promozione" dell'associazione). Condanne per "frode sportiva" anche per Andrea Della Valle e Lotito, entrambi a 1 anno e tre mesi. Meani 1 anno."

tuttosport-giustizia

 

CI SONO !

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Inter e Airc: anche noi in gol per la ricerca

Javier Zanetti è testimonial dell'A.I.R.C. da anni e tutto il mondo del calcio si schiera a favore della ricerca per trovare sempre più forme di curabilità nel weekend dell'undicesima giornata di campionato. Ormai è tradizione per Lega Serie A, TIM, F.I.G.C. e A.I.A. legarsi all'iniziativa "Un gol per la ricerca".

Il numero utile da memorizzare è il 45504, basta mandare un sms per dedicare due euro all'A.I.R.C., oppure chiamare da telefono fisso sempre il 45504 per donarne 5 o 10.

Su Facebook, nella pagina dell'A.I.R.C., invece, si può vincere i palloni autografati da Zanetti, che insieme a Del Piero e Pato sostiene la campagna, partecipando al gioco 'Championsville'.

Sostenere la ricerca quest'anno è divertente, ma come sempre è soprattutto utile. Per noi e per il nostro futuro.
http://www.facebook.com/AIRC.associazione.ricerca.cancro

é crisi INTER


Ebbene si, stavolta è vero. Dopo anni in cui tv e giornali l’hanno invocata a gran voce, per la loro felicità (e non solo), la crisi pare essere arrivata sul serio. D’altra parte è un po’ come vantarsi di aver previsto la pioggia dopo averne puntualmente annunciato l’arrivo ogni mattina. Giocoforza, prima o poi, si avrà ragione. La partenza stentata e una posizione di classifica inusuale stanno alimentando il pessimismo anche tra le fila dei tifosi interisti. Quali sono le cause che hanno portato a questa situazione? A mio modo di vedere ci sono una serie di fattori che hanno negativamente influito sull’inizio di stagione.


La scelta dell’allenatore – Col senno di poi, l’ingaggio di Gasperini è stato un errore colossale. Il tecnico di Grugliasco, per svariati motivi, non è riuscito a dare un’identità alla squadra e, al di la dei moduli e del sistema di gioco, è stato incapace di risolvere anche i più piccoli problemi di ordinaria gestione. Per lui resta l’attenuante di non aver ottenuto quanto richiesto in sede di mercato, scusante abbastanza debole però per giustificare cinque sconfitte e un pareggio nelle sei partite ufficiali nelle quali ha guidato l’Inter. Con l’arrivo di Ranieri, che non ha la bacchetta magica, le cose sono un po’ migliorate, ma di fatto si sono buttati via i tre mesi di preparazione estiva che dovevano servire a ridisegnare la squadra.
Il mercato – L’errore più grave è stato quello di non intervenire nel reparto che più aveva bisogno: il centrocampo. Servivano almeno un paio di innesti per ridare linfa in questo settore nevralgico, cosa che invece non è stata fatta. Nonostante senta criticare ferocemente, a mio parere e visti i presupposti a livello economico, le operazioni di mercato concluse sono state invece soddisfacenti. La partenza di Eto’o si è resa necessaria per volontà del giocatore che, parole sue, riteneva di non aver più molto da dare alla causa nerazzurra. La partita di supercoppa di Pechino è stata abbastanza emblematica in questo. Si è cercato quindi di ricavare il massimo dalla cessione, evitando di ritrovarsi in casa un giocatore svogliato e svalutato un anno dopo, come successo con Milito nel post-triplete. Idem per la cessione di Santon, ceduto in Inghilterra per una cifra abbastanza importante. Di contro, le operazioni in entrata di Zarate, Forlan, Nagatomo (riscattato dal prestito), sono servite a rimpolpare l’organico, spendendo cifre tutt’altro che folli. C’è poi la pattuglia dei giovani: Castaignos, Alvarez, Jonhatan, Poli. Per svariati motivi non credo si possa dare adesso un giudizio definitivo su nessuno. Bisognerà aspettare prima di sentenziare, nonostante qualcuno di questi elementi sia stato già bollato come scarso.
Infortuni – Le assenza causa infortunio sono state determinanti. Troppe per non incidere sulle prestazioni della squadra. Una rosa al completo avrebbe consentito di far rifiatare i più bisognosi e di avere a disposizione più soluzioni tattiche. Le assenze hanno invece obbligato a mettere in campo più o meno sempre gli stessi giocatori, determinando stanchezza ed aumentando il rischio infortuni per i più fragili. Insomma, il classico cane che si morde la coda. Il risultato è stato, come diceva il buon Sgrigna nel post precedente, di avere attualmente una squadra che può reggere per 45’ – 60’ massimo. Un lusso che non ci possiamo permettere.
Sfortuna ed arbitri – Anche questi due fattori hanno inciso. Un pizzico di buona sorte in più e qualche errore arbitrale in meno avrebbero sicuramente migliorato l’attuale classifica. Certi problemi non sarebbero scomparsi, ma quantomeno la pressione a livello mentale sarebbe stata minore, permettendoci di gestire la situazione più serenamente. Con le dovute proporzioni, il paragone tra campionato e Champions ne è la riprova. Stesse difficoltà, stessi giocatori, ma due posizioni di classifica diametralmente opposte.


La società – Gli errori già citati in precedenza relativamente a mercato e scelta dell’allenatore sono tutti a carico della dirigenza. Starà a loro mettere una pezza, tappando le falle nel mercato di gennaio, come peraltro già successo l’anno precedente, e perché no cominciando anche a gettare le basi per la prossima stagione.

Mescolate gli ingrdienti e la pietanza è servita. La speranza è quella di ritornare al più presto a gustare piatti più prelibati.

articolo tratto da www.bausciacafe.com/

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